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m So bene che una "verità" giudiziaria non esonera dall'obbligo di andare oltre. Ma sembra quasi che, attraverso quelle spiegazioni, si cerchi di essere liberati dall'onere di analizzare fatti precisi e responsabilità personali. Riaffora un vecchio vizio
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<div class="NavHead" align="center" style="background-color:#ccccff;">[[Italo Calvino]] (2)</div>
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* «Tu butti fuori certi peti piú puzzolenti dei miei, cadavere. Non so perché tutti ti compiangano. Cosa ti manca? Prima ti muovevi, ora il tuo movimento passa ai vermi che tu nutri. Crescevi unghie e capelli: ora colerai liquame che farà crescere piú alte nel sole le erbe del prato. Diventerai erba, poi latte delle mucche che mangeranno l’erba, sangue di bambino che ha bevuto il latte, e così via. Vedi che sei piú bravo a vivere tu di me, o cadavere?» ([[Il cavaliere inesistente]], pag. 64)
* Contro a tutte le regole imperiali d’etichetta, Carlomagno s’andava a mettere a tavola prima dell’ora, quando ancora non c’erano altri commensali. Si siede e comincia a spiluzzicare pane o formaggio o olive o peperoncini, insomma tutto quel che è già in tavola. Non solo, ma si serve con le mani. Spesso il potere assoluto fa perdere ogni freno anche ai sovrani piú temperanti e genera l’arbitrio. ([[Il cavaliere inesistente]], pag. 80)
 
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