Eduardo Galeano: differenze tra le versioni

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*<tt>[[Ricordare|RICORDARE]]</tt>: Dal latino ''re-cordis'', ripassare dalle parti del cuore. (da ''Il libro degli abbracci'', traduzione di Gianfranco Ciabatti, Sansoni, 1992)
*La giustizia e la libertà si odieranno fra loro in eterno. (da ''Il libro degli abbracci'')
*«Penso che la grande tragedia del secolo scorso sia stata il divorzio tra libertà e giustizia. Una parte del mondo ha sacrificato la libertà in nome della giustizia, e l'altra parte ha fatto l'opposto. La migliore eredità di Rosa [Luxemburg] sta nell'idea che libertà e giustizia siano due fratelli siamesi. Ricucire quel legame rappresenta la grande sfida di questo nuovo secolo.» (intervista di Sebastiano Triulzi su Repubblica del 29 gennaio 2012.)
*«Dopo quattro anni [come fattorino in banca] capii che non faceva per me. Lì appresi che i principali rapinatori di banche sono i banchieri stessi ma nessun allarme suona mai per loro.» (intervista di Sebastiano Triulzi su Repubblica del 29 gennaio 2012.)
*Più che [[mangiare]], siamo mangiati dal cibo che ci impongono.<ref>Citato in [[Lorenzo Guadagnucci]], ''Restiamo animali'', Terre di mezzo, Milano, 2012, p. 15. ISBN 978-88-6189-224-8</ref>
 
==''Parole in cammino''==
*Le storie si raccontano di [[notte]], perché di notte il sacro è reale, e chi sa raccontare racconta sapendo che il [[nome]] è quella cosa che il nome nomina. (''Finestra sulla parola (II)'')
*Il [[tempo]] rende gemelli gli amanti. (''Finestra sull'essere e sul fare'')
*Il torturato[[tortura]]to tortura i sogni del suo carnefice. (''Finestra sull'essere e sul fare'')
*Il [[poeta]] rifugge dalla metafora che trova nello specchio. (''Finestra sull'essere e sul fare'')
*Le [[donna|donne]]? Una razza inferiore, come i negri, i poveri e i pazzi. Incapaci di libertà, come i bambini. Destinate a piangere, a gridare, a sparlare del prossimo e a cambiare opinione e pettinatura ogni giorno. A letto e in cucina talvolta danno piacere. Al di fuori di questo, causano solo dispiaceri. (''Storia dell'uomo che voleva partorire'')
*Le cose sono padrone dei padroni delle cose e io non trovo il mio volto nello specchio. Parlo ciò che non dico. Sto, ma non sono. E salgo su un treno che mi porta dove non vado, in un paese esiliato da me. (''Finestra sulla nuca'')
*Veniamo da un uovo più piccolo di una testa di spillo, e viviamo su una pietra che gira intorno a una stella nana e che, contro questa stella, prima o poi, si scontrerà. Tuttavia, siamo stati fatti di luce, oltre che di carbonio, ossigeno, merda, morte e altre cose e, in fin dei conti, siamo qui da quando la bellezza dell'universo ha avuto bisogno di essere vista da qualcuno. (''Finestra sul volto'')
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{{NDR|Eduardo Galeano, ''Parole in cammino'', traduzione di M. Trambaioli, Sperling & Kupfer, Milano 2006}}
 
==Note==
<references />
 
==Altri progetti==