Anaïs Nin: differenze tra le versioni

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*Il [[sesso]] non prospera nella monotonia. Senza sentimento, invenzioni, stati d'animo non ci sono sorprese a letto. Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all'estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino. (dalla prefazione a ''Il Delta di Venere'')
*Lo svelamento di una [[donna]] è cosa delicata. Non avviene mai di [[notte]]. Non si sa che cosa si può trovare. (da ''Hejda'')
 
==Senza fonte==
{{Senza fonte}}
*Gli [[amicizia|amici]] rappresentano un mondo dentro di noi, un mondo che non sarebbe mai nato senza il loro arrivo, ed è solo grazie a questo incontro che tale nuovo mondo è nato.
*Ho smesso di amare mio padre molto tempo fa. Ciò che rimaneva era la [[schiavitù]] ad un modello.
*I [[sogno|sogni]] sono necessari alla vita.
 
==''Il delta di Venere''==
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====[[Incipit]]====
C'era un avventuriero ungherese dotato di bellezza sorprendente, di fascino infallibile, di cultura, di grazia, dell'abilità di un attore consumato, della conoscenza di molte lingue, e di modi aristocratici. E a tutto questo s'aggiungeva il genio per l'intrigo, una capacità di trarsi d'impaccio e di andare e venire nei vari paesi come se niente fosse.
 
====Citazioni====
*Il libero, inafferrabile avventuriero, che saltava da un ramo d'oro all'altro, per poco non cadde in una trappola, una trappola di amore umano, quando una sera incontrò la ballerina brasiliana Anita al teatro Peruviano. I suoi occhi allungati non si chiudevano come quelli delle altre donne, ma come gli occhi delle tigri, dei puma e dei leopardi, con le palpebre che si socchiudevano pigre e lente, e verso il naso sembravano quasi uniti da una sottile sutura, che li faceva sembrare piccoli, e con uno sguardo lascivo e obliquo simile a quello che lascia cadere una donna che non vuol vedere cosa vien fatto al suo corpo. (p. 16)
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====[[Incipit]]====
Questa è una storia vera che avvenne in Brasile molti anni fa, lontano dalle città, dove prevalevano ancora le usanze di un rigoroso cattolicesimo. I ragazzi di buona famiglia venivano mandati in collegi tenuti dai Gesuiti, che conservavano le severe abitudini del medio evo. I ragazzi dormivano su giacigli di legno, si alzavano all'alba, assistevano alla messa senza colazione, si confessavano ogni giorno ed erano costantemente sorvegliati e spiati. L'atmosfera era austera e costrittiva. I monaci consumavano i loro pasti appartati e creavano intorno a sé un'aura di santità. Erano raffinati nei gesti e nei discorsi.
 
====Citazioni====
*Durante la confessione, il [[prete]] tempestava i ragazzi di domande, e quanto più sembravano innocenti, tanto più a lungo li interrogava nell'oscurità del piccolo confessionale. I ragazzi inginocchiati non riuscivano a vedere il prete seduto all'interno e la sua voce bassa, che giungeva loro attraverso una piccola grata, chiedeva: "Hai mai avuto delle fantasie sessuali? Hai mai pensato alle donne? Hai mai provato a immaginare una donna nuda? Cosa fai a letto di notte? Ti sei mai toccato? Ti sei mai accarezzato? Cosa fai il mattino appena sveglio? Hai un'erezione? Hai mai cercato di guardare gli altri ragazzi mentre si vestono? O in bagno?" (p. 38)
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====[[Incipit]]====
Una mattina fui convocato in uno studio del Greenwich Village, dove uno scultore stava incominciando una statuetta. Il suo nome era Millard. Aveva già sbozzato la figura ed era arrivato al punto in cui aveva bisogno di una modella.<br />La statuetta aveva indosso un vestito aderente e il corpo risaltava in ogni linea e curva. Lo scultore mi chiese di svestirmi del tutto, perché altrimenti non poteva lavorare.
 
====Citazioni====
*"Più vicina, più vicina," risposi.<br>"Voglio insegnarti una cosa," disse Millard. "Lasci che te la insegni?"<br>Mi [[penetrazione sessuale|mise un dito nel sesso]]. "Ora voglio che tu ti contragga intorno al mio dito. Hai un muscolo lì, che può contrarsi e allentarsi intorno al pene. Prova."<br>Provai. Il suo dito era un piacevole tormento. Dato che non lo muoveva, cercai di muovermi io, dentro alla vagina, e sentii il muscolo di cui mi aveva parlato aprirsi e chiudersi, dapprima debolmente, intorno al dito.<br>Millard disse: "Sì, così. Più forte adesso, fallo più forte." (p. 72)
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Mi chiamerò la madame di una casa di prostituzione letteraria, la madame di un gruppo di scrittori affamati che producevano letteratura erotica per venderla a un "collezionista". Io fui la prima a scrivere per lui, e ogni giorno davo il mio lavoro da battere a macchina a una giovane donna.<br />
Questa ragazza, Marianne, era una pittrice, e batteva a macchina la sera per guadagnarsi da vivere.
 
====Citazioni====
*Voglio innamorarmi in modo che la sola vista di un uomo, anche a un isolato di distanza, mi faccia tremare, penetrandomi tutta, mi indebolisca, mi faccia sussultare addolcendomi e sciogliendomi qualcosa tra le gambe. È così che voglio innamorarmi, così totalmente che il solo pensiero di lui mi porti all'orgasmo. (p. 82; 2012)
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====[[Incipit]]====
Aspettando il treno per Montreux, Elena guardava la gente sul marciapiede. Ogni viaggio le suscitava la stessa curiosità, la stessa speranza che si prova a teatro prima che si alzi il sipario, la stessa ansiosa aspettativa.<br />Individuò vari uomini coi quali le sarebbe piaciuto parlare, chiedendosi se avrebbero preso il suo stesso treno, o se stavano soltanto salutando altri passeggeri. Aveva delle voglie vaghe, poetiche.
 
====Citazioni====
*La donna più attraente è quella che non riusciamo mai a trovare in un caffè affollato, quando la cerchiamo, è quella a cui si deve dare la caccia, e scovare sotto i travestimenti delle sue storie. (p. 105; 2012)
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====[[Incipit]]====
Era una notte piovosa, le strade come specchi, a riflettere ogni cosa. Il Basco, con trenta franchi in tasca, si sentiva ricco. La gente aveva incominciato a dirgli che, alla sua maniera ingenua e cruda, era un grande pittore. Non si rendevano conto che copiava dalle cartoline illustrate. Gli avevano dato trenta franchi per il suo ultimo quadro, e questo lo aveva reso euforico, bisognava festeggiare.
 
====Citazioni====
*Aveva un cazzo capriccioso. Di fronte a una vagina che era come una casella postale, si ribellava. Di fronte a un tubo astringente, si ritraeva. Era un intenditore, un gourmet del piccolo forziere delle donne. (p. 174)
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====[[Incipit]]====
Da ragazzo, un mattino molto presto, Pierre se ne andò a zonzo lungo l'argine del fiume. Dopo un po' che passeggiava, si fermò vedendo un uomo che cercava di recuperare un corpo nudo dall'acqua e di tirarlo sul pontile di una delle chiatte. Il corpo era impigliato nella catena dell'ancora. Pierre corse ad aiutare l'uomo e insieme riuscirono a tirare il corpo sul pontile.<br />Allora l'uomo disse a Pierre: "Aspetta qui, intanto che vado a chiamare la polizia," e corse via.
 
====Citazioni====
*La natura stava lavorando a favore dell'umanità di Pierre. L'estate rese languida Martha. L'estate la scoprì. Indossando meno indumenti, la ragazza diveniva sempre più consapevole del suo corpo. La brezza sembrava toccarle la pelle come una mano. Di notte si rigirava nel letto in preda a un'inquietudine che non riusciva a spiegarsi. I capelli sciolti le davano la sensazione che qualcuno glieli avesse sparsi intorno al collo e li accarezzasse. (p. 229)
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====[[Incipit]]====
Linda era in piedi davanti allo specchio e si esaminava criticamente alla luce piena del giorno. Passati i trent'anni, incominciava a preoccuparsi dell'età, benché niente in lei tradisse un declino della bellezza. Era snella e d'aspetto giovanile. Poteva ingannare chiunque, ma non se stessa. Ai suoi occhi, la sua carne stava perdendo un po' della sua fermezza, un po' di quello splendore marmoreo che tante volte aveva ammirato nello specchio.
 
====Citazioni====
*Era convinto che prima o poi nella vita una donna dovesse essere una [[prostituzione|puttana]]. Pensava che ogni [[donna]], sotto sotto, desiderasse essere una puttana per una volta nella vita e che quest'esperienza le fosse utile. Era il modo migliore per conservare la sensazione di essere femmine. (pp. 255-256)
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====[[Incipit]]====
Marcel venne sulla chiatta, gli occhi azzurri pieni di sorpresa e di meraviglia, pieni di riflessi, come il fiume. Occhi affamati, avidi, nudi. Sopra lo sguardo innocente, intenso, spuntavano sopracciglia folte, incolte come quelle di un selvaggio. Questo impetuoso disordine era attenuato dalla fronte luminosa e dalla sericità dei capelli. Anche la pelle era fragile, il naso e la bocca vulnerabili, trasparenti, ma le mani da contadino, come le sopracciglia, confermavano ancora la sua forza.
 
====Citazioni====
*È strano come il carattere di una persona si rifletta nell'[[sesso|atto sessuale]]. Se uno è nervoso, timido, impacciato, pauroso, l'atto sessuale è lo stesso. Se uno è rilassato, l'atto sessuale è gradevole. Il pene di Hans non si affloscia mai, e così lui se la prende comoda, per la sicurezza che gliene deriva. Si installa nel suo piacere, come si installa nel momento presente, per godere con calma, fino all'ultima goccia. (p. 271)
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===[[Incipit]]===
Lo scopribugie era addormentato quando sentì squillare il telefono.<br>Dapprima credette che fosse la sveglia che gli ordinava di alzarsi, ma poi si risvegliò completamente e si ricordò la sua professione.<br>La voce che udì era rauca, come contraffatta. Non riusciva a capire cosa l'alterasse: se l'alcool, le droghe, l'ansia o la paura.<br>Era la voce di una donna; ma avrebbe potuto essere un'adolescente che imitava una donna, o una donna che imitava un'adolescente.
 
===Citazioni===
*La [[colpa]] è proprio l'unico fardello che gli esseri umani non possono sopportare da soli. (p. 6)
*Dev'essere necessario un grande [[coraggio]] per donare a molti quel che spesso non si dà che all'amato. (p. 119)
*Ascoltate il linguaggio del futuro. La [[parola]] scomparirà del tutto ed è così che si parleranno gli esseri umani! (p. 133)
 
===Citazione sull'opera===
*È la 'scoperta dello spazio interiore' di una donna che cerca di abbinare l'amore alla libertà, la fantasia alla sicurezza, l'emancipazione alla femminilità: vere e proprie quadrature del cerchio della vita. ([[Sandra Artom]] in nota di copertina)