H. G. Wells: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Herbert George Wells in 1943.jpg|thumb|right|Herbert George Wells]]
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'''Herbert George Wells''' (1886 – 1946), scrittore britannico.
 
*Gli uomini, infinitamente soddisfatti di se stessi, percorrevano il globo in lungo e in largo dietro alle loro piccole faccende, tranquilli nella loro sicurezza d'esser padroni della materia. Non è escluso che i microbi sotto il microscopio facciano lo stesso.<ref (daname=mondi>Da ''La guerra dei mondi'').</ref>
*Mediante il tributo di milioni di morti, l'[[uomo]] ha conquistato il suo [[diritto]] di [[vita]] sulla [[Terra (pianeta)|terra]], ed essa è sua contro chiunque venga per conquistarla.<ref (da ''La [[guerra]] dei name=mondi'')/>
*Questo è sempre stato il [[destino]] dell'[[energia]] nei tempi di [[pace]]: avvicinarsi all'[[arte]] e all'erotismo per poi languire e spegnersi.<ref (daname=macchina>Da ''La macchina del tempo'').</ref>
*Se non poniamo fine alla [[guerra]], la guerra porrà fine a noi. (frase citata<ref>Citato in ''[[Call of Duty 2]]'' e che appare all'inizio del videoclip ''This Is War'' dei [[30 Seconds to Mars|30 Seconds To Mars]]).</ref>
*Suppongo che il suicida mentre appoggia alla tempia la canna della pistola provi per ciò che succederà l'attimo seguente quello che in quel momento provai io: un [[sentimento]] di curiosità.<ref (da ''La name=macchina del tempo'')/>
*Un animale può essere feroce e anche astuto, ma per [[mentire]] bene non c'è che l'uomo. (da<ref>Da ''L'isola del Dr. Moreau'').</ref>
 
==Senza fonte==
{{senza fonte}}
 
*Ogni volta che vedo un adulto in [[bicicletta]] penso che per la razza umana ci sia ancora [[speranza]].
*{{NDR|Sulla Prima guerra mondiale}} Questa sarà l'ultima di tutte le guerre.
*Se un [[uomo]] riposa troppo, e troppo presto, la chiamiamo morte. Ma per l'Uomo, non esistono né riposo né fine. Deve spingersi sempre avanti, passando di conquista in conquista: prima questo angusto globo e tutti i suoi oceani e continenti, poi tutte le leggi della mente e della materia che ne limitano la natura. E poi i pianeti sopra di lui e, infine, le stelle, slanciandosi attraverso le vaste distese dello spazio. E quando avrà conquistato tutto il profondo spazio, e tutti i misteri del tempo, ebbene sarà ancora all'inizio. (dal film ''Nel 2000 guerra o pace? : la vita futura'', sceneggiato da Wells)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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===''L'isola del dottor Moreau''===
Il primo febbraio 1887 la Lady Vain naufragò a seguito di una collisione con un relitto a circa 1' di latitidine sud e 107' di longitudine ovest.
Il 5 [[gennaio]] 1888, ossia undici mesi e quattro [[Giorno|giorni]] dopo, a <nowiki>5' e 3''</nowiki> di latitudine sud e 101' di longitudine ovest, fu trovato mio zio, Edward Prendick, certamente imbarcatosi sul Lady Vain a Callao e ritenuto morto per annegamento. Era in una piccola imbarcazione aperta, dal nome illeggibile, ma probabilmente appartenuta alla goletta dispersa Ipecacuanha. Fornì un resoconto così strano di come fosse finito lì che si concluse fosse forse impazzito. In seguito disse di aver avuto un vuoto di memoria dal momento in cui era fuggito dalla Lady Vain.<br>
{{NDR|Herbert George Wells, ''L'isola del dottor Moreau'', traduzione di Mario Monti, Mondadori}}
 
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===''La porta nel muro''===
Lionel Wallace mi raccontò la [[storia]] della porta nel muro durante una serata a quattr'occhi, nemmeno tre mesi fa. Sul momento pensai che per quanto lo riguardava fosse una storia vera. Ne aveva parlato con tale schietta convinzione che non avevo potuto fare a meno di credergli. La mattina dopo però, a casa mia, considerai la cosa con altri occhi; e mentre, a letto, rammentavo le cose che mi aveva detto senza più la seduzione della sua voce pacata e sincera, lontano dal cerchio di luce della lampada da tavolo schermata e da tutta l'atmosfera soffusa d'ombre che lo avvolgeva in una con gli arredi brillanti, i cristalli, la tovaglia e le posate della cena che avevamo consumato insieme, e che avevano composto un piccolo mondo effimero e splendente del tutto remoto dalla realtà di ogni giorno, le giudicai francamente incredibili.<br>
Ne aveva parlato con tale schietta convinzione che non avevo potuto fare a meno di credergli. La [[Mattino|mattina]] dopo però, a [[casa]] mia, considerai la cosa con altri occhi; e mentre, a letto, rammentavo le cose che mi aveva detto senza più la seduzione della sua [[voce]] pacata e sincera, lontano dal cerchio di luce della lampada da tavolo schermata e da tutta l'atmosfera soffusa d'[[Ombra|ombre]] che lo avvolgeva in una con gli arredi brillanti, i cristalli, la tovaglia e le posate della cena che avevamo consumato insieme, e che avevano composto un piccolo mondo effimero e splendente del tutto remoto dalla [[realtà]] di ogni giorno, le giudicai francamente incredibili.<br>
{{NDR|Herbert George Wells, ''La porta nel muro e altri racconti'', traduzione di Daniele Morante, Bollati Boringhieri}}
 
==Citazioni su H. G. Wells==
*Oggi Sammler se lo ricordava come un piccolo Limey di basso ceto, e come un uomo che stava invecchiando e la cui abilità e forza di attrazione erano in declino. E nell'agonia di separarsi per sempre dai seni, dalle bocche e dai preziosi fluidi sessuali delle donne, il povero Wells, il maestro naturale, l'emancipatore del sesso, l'individuo spiegante, il benedicente compassionevole dell'[[umanità]], alla [[Fine (termine)|fine]] non poteva che inveire e mandare tutti al [[diavolo]]. S'intende, quelle cose le scrisse durante la [[malattia]] dei suoi ultimi [[Giorno|giorni]], orribilmente depresso dalla Seconda Guerra Mondiale. ([[Saul Bellow]])
*La compagnia di quell'uomo era molto gradevole. Inoltre sembrava che conversare con me gli piacesse. Quanto alle sue [[Opinione|opinioni]], era semplicemente una massa di opinioni intelligenti. Ne esprimeva il maggior numero possibile, e in qualsiasi momento, sempre. Tutto quel che diceva, prima o poi, lo trovavo in forma scritta. Era come [[Voltaire]], un grafomane. Il suo [[cervello]] era eccezionalmente attivo, pensava delle cose molto bene. Come "La [[scienza]] è il cervello della razza". ([[Saul Bellow]])
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*Wells si burla di noi... con la nostra complicità, il che è caratteristico dello ''humour'' britannico. L'interesse è altrove: è nelle «ragioni», se si può dire, che l'«Esploratore del tempo» ci fornisce di credere nel suo viaggio. ([[Pierre Devaux]])
 
== Altri progettiNote==
<references />
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|w|cat}}
===Opere===
{{Pedia|L'uomo invisibile|''L'uomo invisibile''|1895}}