John McEnroe: differenze tra le versioni

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* {{NDR|Sui tic dei tennisti}} La bizzarra posizione di servizio di McEnroe, aperta e con le braccia rigide, con entrambi i piedi paralleli alla linea di fondo e il fianco rivolto così rigorosamente alla rete che sembra una figura su un fregio egizio. ([[David Foster Wallace]])
* McEnroe al di fuori del campo era molto più dolce di quanto immaginava la gente; di quanto pensavo io. Non credo ci siano state così tante persone nella storia del tennis a essere state perdonate così tante volte dagli avversari quanto lo fu McEnroe. ([[Mats Wilander]])
* McEnroe è stato il primo a giocare palle incrociate, rapide, in demi-volée da metà campo, che confinavano l'avversario fuori dai limiti laterali del terreno di gioco. Questi colpi erano accarezzati, appena udibili, eseguiti con un ampio movimento del braccio accompagnato da un'estensione verticale, come se McEnroe attraverso questi colpi liberasse il proprio corpo da ogni pesantezza. ([[André Scala]])
* McEnroe è stato innovatore per motivi più sottili, eppure importanti, e ancora attuali. In un momento particolarissimo della crescita del nostro sport, nella tendenza generale a trasformarlo in un gioco di difesa, tra molti non geniali imitatori di Borg, spiegò a tutti come l'attacco fosse ancora uno spartito irrinunciabile e dette il "la" a quanti vennero dopo lui come [[Boris Becker|Becker]] e [[Michael Stich|Stich]], [[Stefan Edberg|Edberg]] e [[Patrick Rafter|Rafter]]. John definì un concetto dell'anticipo ancora più grande di quello attuale: non solo i colpi, lui anticipava addirittura le geometrie dell'avversario. ([[Adriano Panatta]])
* McEnroe è uno di quei giocatori che non possono essere trascurati quando si tratta di risolvere un quesito antico, stabilire cioè chi sia stato il più forte tennista di tutti i tempi. Premesso che la trasformazione del gioco e delle racchette rende impossibile una risposta credibile e convincente, credo che si possa indicare in McEnroe il tennista più geniale in tutta la storia di questo gioco. La sua magica mano sinistra sapeva ricavare traiettorie incredibili, rotazioni diaboliche, angoli che buttavano l'avversario fuori dal campo. ([[Rino Tommasi]])