Alan Coren: differenze tra le versioni

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*La [[televisione]] è più interessante delle persone. Non fosse così, dovremmo avere persone agli angoli delle nostre stanze.<ref>Citato in [[Gino e Michele]], [[Matteo Molinari]], ''Le Formiche: anno terzo'', Zelig Editore, 1995, § 1371.</ref>
 
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*A parte il formaggio e i tulipani, il principale prodotto del paese è l'advocaat, una bevanda fatta dagli avvocati.
*Diventare una [[personalità]] non è la stessa cosa che avere una personalità.
*La [[democrazia]] consiste nello scegliere i vostri dittatori, dopo che loro vi hanno detto quello che pensate di voler sentire.
*Sono spesso con lui per vincere la sua claustrofobia, ma non è facile trovare un dottore che lo aiuterà a stare nel bel mezzo di un campo.
 
==''Buffalo Arthur''==
===[[Incipit]]===
Una volta, circa cent'anni fa, nel Far West d'America, proprio nel mezzo di un luogo piuttosto orrendo chiamato Territorio dell'[[Arizona]], c'era un ranch, una fattoria con molto bestiame.<br>Naturalmente, l'Arizona non era orrenda per tutti. Ben pochi posti sono orrendi per tutti. L'Arizona, ad esempio, era proprio il posto dove vivere se si fosse stati serpenti a sonagli. Lo si può intuire dal nome stesso del posto, perché in spagnolo Arizona significa Paese Arido: quando i primi esploratori spagnoli attraversarono il Far West, e volevano trovare nomi da riportare sulle mappe per i luoghi che percorrevano, Il Paese Arido fu la prima cosa che venne loro in mente.
 
===Citazioni===
*L'[[Arizona]] era, ed è molto bella; e se foste riusciti a guardarla senza preoccuparvi di serpenti, ragni, scorpioni, gila e via dicendo, avreste avuto ragione di pensare che non era per niente orrenda, ma, anzi, affascinante: le montagne si stagliano elevandosi da immensi deserti gialli; e, al tramonto, sembra che il cielo si incendi, fiammeggiando di arancione, cremisi e oro, sfumando a poco a poco in un color prugna violaceo, prima di tingersi del nero della notte più nera che si possa immaginare, così nero che le stelle non paiono bianche, ma d'argento splendente. (pp. 6-7)