Aleksandr Sergeevič Puškin: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Aleksandr Sergeevič Puškin==
*Chi ha vissuto e pensato, questi non può nella sua anima non disprezzare gli uomini. (da ''Evgénij Onégin'', in ''Opere'', cap. I, st. XLVI)
*Di quale ardore brucia un [[bacio]] in mezzo al gelo.<ref>Citato in ''L'amore è tutto'' di [[Dino Basili]], p. 48, Tascabili economici newton, Febbraio 1996.</ref>
*L'[[abitudine]] ci è data dall'alto: essa è il surrogato della [[felicità]]. (da ''Evgénij Onégin'', cap. II, st. XXI)
*Spesso [...] la vita mi è sembrata una ferita insopportabile. (da ''Mozart e Salieri'', in ''Opere'', scena I)
*Ella è convinta che il suo sguardo lacrimoso sia irresistibile – e se pensasse lo stesso del suo riso certamente non farebbe che sorridere. (da ''Un festino durante la peste'', in ''Opere'')
*Il crudele è un po' più debole e la paura vive in un'anima languente di passioni. (da ''Un festino durante la peste'')
*'''Bertold''': Io non ho bisogno dell'oro, cerco la sola verità.<br />'''Martin''': Io me ne infischio della verità, io ho bisogno di oro. (da ''Scene dei tempi cavallereschi'', in ''Opere'')
*Un monarca fiacco e astuto, calvo e bellimbusto, scansafatiche, per caso sfiorato dalla gloria, su di noi regnava allora. (da ''Evgénij Onégin'', cap. X, st. I)
*''Nati non siamo per l'azione, | né per il lucro, né alle schiere: | ma solo per l'ispirazione, | i dolci suoni e le preghiere''. (da ''Profeta'')
*Nell'[[ateismo]] non vi è alcuna consolazione. Sfortunatamente, è la visione del mondo più ragionevole. (da una lettera privata).<ref name=Tamara>Citato in Shifra Horn, ''Tamara cammina sull'acqua'', traduzione dall'ebraico di Elisa Carandina, Fazi Editore, 2004, p. 149.</ref>
 
==''Borìs Godunòv''==
===[[Incipit]]===
'''Volotinskij''' — Siamo qui come osservatori, ma non sembra che ci sia molto da osservare. Mosca è deserta.<br>
{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
 
===Citazioni===
*Da lontano ci allettano la gloria, il lusso, e l'amore scaltro delle donne. Io son vissuto a lungo e di molto ho goduto; ma solo da quando il Signore mi portò nel monastero conosco la beatitudine.
*Dio è grande! Egli dà saggezza alla giovinezza, dona forza alla debolezza...
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{{NDR|Aleksandr Sergeevič Puškin, ''Borìs Godunòv'', in ''Opere''.}}
 
==''Evgénij Onégin''==
*Chi ha vissuto e pensato, questi non può nella sua anima non disprezzare gli uomini. (da ''Evgénij Onégin'', in ''Opere'', cap. I, st. XLVI)
*L'[[abitudine]] ci è data dall'alto: essa è il surrogato della [[felicità]]. (da ''Evgénij Onégin'', cap. II, st. XXI)
*Un monarca fiacco e astuto, calvo e bellimbusto, scansafatiche, per caso sfiorato dalla gloria, su di noi regnava allora. (da ''Evgénij Onégin'', cap. X, st. I)
 
==''Il Cavaliere Avaro''==