Giuseppe Prisco: differenze tra le versioni

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* {{NDR|Alla domanda: «''Chi tiferà questa sera tra Juventus e Ajax?''»}} Purtroppo ho una nonna di [[Amsterdam]].<ref>Citato in [[Antonio Dipollina]], ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/08/13/brussprinter-le-calende-egizie-ecco-le-frasi.html Brussprinter e le calende egizie, ecco le frasi comiche del calcio]'', ''la Repubblica'', 13 agosto 2001.</ref>
* Se dovessi difendere il Milan per quanto ha combinato a Marsiglia, chiederei una perizia per incapacità di intendere e di volere. <ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 34, ISBN 88-8598-826-2</ref>
* {{NDR|Nel 1994}} [[Giampiero Boniperti|Boniperti]] è stato un alpino, e come tale ha e avrà sempre la stima di un vecchio alpino come il sottoscritto, ex vicepresidente nazionale. Con la stima, la mia amicizia e il mio grazie per quanto ha fatto (e forse tornerà a fare…) per il [[calcio]]. Non mi pare propioproprio che un personaggio così grande abbia bisogno di altre forme di difesa.<ref>Citato da Gian Paolo Ormezzano, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0003/articleid,0733_01_1994_0089_0041_17651933/ Prisco: «Juve presto al top»]'', ''La Stampa'', 2 aprile 1994, p. 3.</ref>
* Sono diventato appassionato di calcio e tifoso dell'Inter in una lontana domenica del 1929. Avevo poco più di sette anni e la sera, come tutte le domeniche, vennero a casa nostra gli zii Pasquale e Antonietta Bussola. Lo Zio Pasquale, avvocato come mio padre, era socio vitalizio dell'Inter e, avendo l'Inter battuto quel pomeriggio il Milan sul campo di via Goldoni, arrivò a casa nostra con un vassoio di paste Alemagna comprate nel negozio di via Orefici, dicendo che non si poteva non festeggiare una vittoria così importante. Ci furono dei brindisi ai quali partecipai, ma quando chiesi qualche notizia sul Milan mi fu risposto che era meglio non parlare di certa gente non degna della nostra attenzione. Capii insomma che i milanisti erano degli essere incolpevoli ma decisamente di altra categoria, diciamo pure di serie B rispetto agli altri cittadini.<ref name="sarugia">Citato in Danilo Sarugia, ''Grande Inter. La leggendaria squadra di Moratti e Herrera'', ''Sperling & Kupfer'', 2007, ISBN 8860611784</ref>