Paolo Nori: differenze tra le versioni

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'''Paolo Nori''' (1963 – vivente), scrittore italiano.
 
*Si dice, di uno che ha molto viaggiato o molto studiato, che ha la mente aperta. Ecco, una persona [[sensibilità|sensibile]], secondo me, è una persona che ha il sentimento aperto, che ha una forte reazione sentimentale a quello che gli succede intorno. Questa persona, se vuole vivere in una [[società]], deve imparare prima di tutto ad essere flessibile. Perché poi quando il sentimento è aperto, poi entra di tutto. Allora, tenere tutto dentro, non si può. Che come ci sono i pensierei talmente ossessivi che se restano nella tua testa ti possono fare impazzire, così ci sono dei sentimenti talmente strazianti che se li tieni dentro ti si apre la pancia. Allora, se sei flessibile, la tua pancia diventa una specie di magazzino, dal quale entrano ed escono continuamente dei sentimenti. (da ''Bassotuba non c'è'', Einaudi Tascabili, 2000, p. 116)
 
==''I quattro cani di Pavlov''==
*L'avevo chiamato Delle stronzate per via che un giornalista al telefono mi aveva fatto un sacco di complimenti io la mia bastiancontrarite quando alla fine m'ha chiesto Cosa sta scrivendo, adesso? Adesso sto scrivendo delle stronzate. (p. 97)
 
*Dopo quando Togliatti mi aveva detto che lei a lavorare era un momento difficile che era sempre lì lì per considerare il lavoro una cosa importante e non voleva, che se ti metti a considerare il lavoro una cosa importante dopo diventi come il cane di Pavlov io avevo pensato che aveva ragione. (p. 102)
 
*È stato un periodo che mi interessavano solo le cose che avevano un rapporto diretto con le mie convinzioni, ero pieno di convinzioni, allora, e tra le mie convinzioni c'era la convinzione che le mie convinzioni fossero utili ai miei conoscenti ero sempre pronto a dare un parere anche se non richiesto ero d'un peso. [...] Ciò che non può essere detto, dev'essere taciuto. (p. 115)
 
*''Nuotare in un mare di merda, /| ce ne vuole di forza.'' (p. 119)
 
*E io signor Oliver, gli avrei risposto, non la prenda come una cosa personale, lei è molto simpatico, ma io già così mi dicon che scrivo delle cose monotone, se poi lei tutti i giorni quando torno a casa lei mi viene a trovare non solo poi dopo mi dicon così, mi tocca anche dargli ragione. [...] Io non so perché, avevo pensato quel giorno là, ma ho sempre l'impressione che mi prenda per il culo, il signor Oliver, quando parla con me così per ipotesi. Io ormai sono ridotto in un modo che mi faccio prendere per il culo anche dalle mie ipotesi, avevo pensato. (p. 119)