Max Stirner: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Max Stirner==
*San Max (Stirner) riconosce che l'Io riceve uno 'choc' dal mondo fichtiano. Ma che i comunisti siano decisi a far passare sotto il loro controllo questo 'choc' che (se non si riduce a una vuota frase) diventa in realtà uno 'choc' molto complesso e determinato in molteplici modi, questo, per San Max, è un ragionamento troppo ardito perché egli vi si soffermi. ([[Karl Marx]])
* A considerarlo nell’insieme, Stirner è orribile, sguaiato, millantatore, smargiasso, un goliarda, uno studente degenerato, uno zotico, un egomane, evidentemente uno psicopatico grave. Uno che a voce alta e sgradevole va gracchiando: “Io sono io, nulla mi importa oltre me stesso”. I suoi sofismi verbali sono insopportabili. L’eccentricità avvolta in fumo di sigaro della sua bohème da osteria è nauseante. Eppure Max sa qualcosa di molto importante. Sa che l’Io non è un oggetto di pensiero. Così ha trovato il titolo più bello e in ogni caso più tedesco di tutta la letteratura tedesca: L’unico e la sua proprietà. In questo momento Max è l’unico che mi fa visita nella mia cella. Questo, da parte di un egoista rabbioso, mi commuove profondamente. ([[Carl Schmitt]])
 
==Bibliografia==
 
*Carl Schmitt, ''Ex captivitate salus'', Köln 1950, traduzione di C. Mainoldi, con un saggio di F. Mercadante, Milano 1987, p. 83-84.
 
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