Dolindo Ruotolo: differenze tra le versioni

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*La vita cristiana non è e non può essere un divertimento, perché non ha per fine il passare più o meno gioiosamente il tempo che ci è stato assegnato da Dio, ma tende alla conquista dell'eterno tesoro, di Dio, infinita grandezza ed infinita bellezza. (p. 318)
===Vangelo di Luca===
*La [[contemplazione]], per la quale l'anima s'eleva nelle divine magnificenze, è esultanza dello spirito nella luce divina, è gioia nel gustare i frutti della redenzione, è slancio d'amore a Dio per la sua infinita bellezza e bontà. L'anima cresce nelle vie dell'amore quando si umilia e riconosce la propria bassezza; è allora che Dio si abbassa fino a lei, e si compiace di lei, operando meraviglie di grazia. Guardare Dio ed essere guardati da Lui, ecco la sintesi delle elevazioni più grandi d'amore: ''Respixit''. Lo guarda la fede, lo guardano la speranza e la carità, ed Egli si volge a noi illuminandoci, elevandoci ed abbracciandoci; lo guarda il cuore tribolato, esule e gemente in questa valle di pianto, ed egli effonde la sua misericordia. (ppp. 982-983)
*Venne la notte. Era algida ma serena, e brillavano gli astri nel cielo. Un silenzio grande circondava quel luogo, ed una solennità più grande vi regnava, perché l'invisibile corte celeste già veniva in terra a corteggiare il Re divino, e rifulgeva nella sua placida luce spirituale, fatta tutta di conoscenza e di amore. Gli uomini e le cose dormivano, e lontano lontano si vedeva solo qualche bagliore dei fuochi dei pastori che vigilavano il gregge. Gli astri roteavano nel cielo, seguendo le leggi di ordine loro assegnato da Dio, e nel corpo immacolato di Maria si compivano con la stessa precisone le leggi della procreazione. Rutilavano le stelle e rutilava il Sole divino verso l'orizzonte della vita terrena, prossimo a spuntare come raggio attraverso il seno immacolato della Madre. (ppp. 1004-1005)
*Fu un momento solenne: l'angelica schiera, invisibile, si fece visibile; era un coro di luce che splendeva nella notte fino ai confini, dell'orizzonte. Erano figure fulgenti come folgore e placidissime come un'aurora; avevano gli occhi al cielo ed il loro corpo era tutto un ammanto di gloria. Si muovevano come un cielo stellato, in un ordine massimo, e cantavano. Oh, chi può immaginare che cosa era quel canto? (p. 1012)
*La notte, che sembrava sparita per un momento, ritornò col suo ammanto di ombre. Brillava il firmamento, ma le stelle non sembravano stelle; erano come placidi occhi di pace che miravano la terra estasiati. Passavano rutilanti sulla grotta beata come in una danza d'amore; si sarebbe detto che riconoscevano lontano lontano la voce potente che le creò, ed intonavano un cantico di ordine all'eterna sapienza Incarnata che le aveva armonizzate. (p. 1014)
*Mai si è parlato tanto di pace quanto oggi, e mai il mondo è stato un cantiere di guerra come oggi. Se non si dà gloria a Dio, come viene la pace? (p. 1019)
 
==Bibliografia==