Vincenzo Consolo: differenze tra le versioni

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==''Retablo''==
* Rosalia. Rosa e lia. Rosa che ha inebriato, rosa che ha confuso, rosa che ha sventato, rosa che ha ròso, il mio cervello s'è mangiato. Rosa che non è rosa, rosa che è datura, gelsomino, bàlico e viola; rosa che è pomelia, magnolia, zàgara e cardenia. Poi il tramonto, al vespero, quando nel cielo appare la sfera d'opalina, e l'aere sfervora, cala misericordia di frescura e la brezza del mare valica il cancello del giardino, scorre fra colonnette e palme del chiostro in clausura, coglie, coinvolge, spande odorosi fiati, olezzi distillati, balsami grommosi. Rosa che punto m'ha, ahi!, con la sua spina velenosa in su nel cuore. Lia che m'ha liato la vita come il cedro o la lumia il dente, liana di tormento, catena di bagno sempiterno, libame oppioso, licore affatturato, letale pozione, lilio dell'inferno che credea divino, lima che sordamente mi corrose l'ossa, limaccia che m'invischiò nelle sue spire, lingua che m'attassò come angue che guizza dal pietrame, lioparda imperiosa, lippo dell'alma mia, liquame nero, pece dov'affogai, ahi!, per mia dannazione. Corona di delizia e di tormento, serpe che addenta la sua coda, serto senza inizio e senza fine, rosario d'estasi, replica viziosa, bujo precipizio, pozzo di sonnolenza, cieco vagolare, vacua notte senza lume, Rosalia, sangue mio, mia nimica, dove sei?
 
==Fuga dall'Etna==
* {{NDR|Parlando delle proprie scelte lessicali.}} Non sono però parole inventate, ma reperite, ritrovate. Le trovo nella mia memoria, nel mio partrimonio linguistico, ma sono frutto anche di mie ricerche, di miei scavi storico-lessicali. Sin dal primo libro sono partito da una estremità linguistica, mi sono collocato, come narrante, in un'isola linguistica, in una [[Lombardi di Sicilia|colonia lombarda di Sicilia]], [[San Fratello]], dove si parla un antico dialetto, il gallo-italico. E' quella stessa particolarità storico-linguistica avvertita da [[Leonardo Sciascia|Sciascia]]. <ref>Vincenzo Consolo, ''Fuga dall'Etna. La Sicilia e Milano, la memoria e la storia'', Donzelli, 1993, p. 54. </ref>
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
* Vincenzo Consolo, ''Anarchia equilibrata'' in V. Consolo – G. Leone, ''Il Barocco in Sicilia. La rinascita del Val di Noto'', Bompiani, 1991. ISBN 8845039986
* Vincenzo Consolo, ''Fuga dall'Etna. La Sicilia e Milano, la memoria e la storia'', Donzelli, 1993. ISBN 9788879890397
 
* Vincenzo Consolo, ''Le pietre di Pantalica'', Mondadori, 1999. ISBN 8804461934
 
* Vincenzo Consolo, ''Retablo'', Sellerio editore Palermo, 2009. ISBN 8838924074
 
==Altri progetti==
 
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