Adonis: differenze tra le versioni
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'''Adonis''' o '''Adunis''' (arabo: '''أدونيس'''), pseudonimo di '''Alī Ahmad Sa'īd Isbir''' (in arabo:
[[Image:Adonis Cracow Poland May12 2011 Fot Mariusz Kubik 08.JPG|thumb|Adonis ]]
==Citazioni di Adonis ==
*All’inizio la scelta del nome Adonis è stata una questione pratica: i versi spediti agli editori e firmati al Ahmad Esber non venivano neppure letti, perché al è un nome con una specifica connotazione religiosa. Così decisi di firmarmi Adonis e vennero subito pubblicati. In seguito, molti hanno pensato che volessi rinnegare la mia identità arabo-musulmana. Forse la rifiutavo inconsciamente, come inconsciamente ho voluto passare da una cultura all’altra. È un po’ come inventare la mia identità, allo stesso modo con cui invento la mia vita e la mia poesia. Ma in quest’ottica bisogna ripensare anche la parola «esilio». È l’esilio che mi ha permesso di diventare quello che sono. Esilio, dunque, come rinascita. (da un articolo de
*''Oriente e occidente | Una cosa si era distesa nel cunicolo della storia | una cosa adorna, esplosiva | che trasporta il proprio figlio di nafta avvelenato | al quale il mercante avvelenato intona una canzone | esisteva un Oriente simile a un bambino che implora, | chiede aiuto | e l’Occidente era il suo infallibile signore. | Questa mappa è mutata | l’universo è un fuoco | l’Oriente e l’Occidente sono una tomba | sola | raccolta dalle sue ceneri.'' (da ''Memoria del vento''){{da controllare|quale testo?}}
▲*All’inizio la scelta del nome Adonis è stata una questione pratica: i versi spediti agli editori e firmati al Ahmad Esber non venivano neppure letti, perché al è un nome con una specifica connotazione religiosa. Così decisi di firmarmi Adonis e vennero subito pubblicati. In seguito, molti hanno pensato che volessi rinnegare la mia identità arabo-musulmana. Forse la rifiutavo inconsciamente, come inconsciamente ho voluto passare da una cultura all’altra. È un po’ come inventare la mia identità, allo stesso modo con cui invento la mia vita e la mia poesia. Ma in quest’ottica bisogna ripensare anche la parola «esilio». È l’esilio che mi ha permesso di diventare quello che sono. Esilio, dunque, come rinascita. (da un articolo de ilmessaggero.it - 2010)
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▲* Se la conoscenza in generale richiede una sorta di distacco, la conoscenza dell'altro richiede invece che ci si ponga in comunicazione con lui, cioè che si stabilisca una reciproca e profonda empatia. (da ''La musica della balena azzurra'')
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