Gorgia: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il dialogo di Platone|[[Platone#Gorgia.{{!}}Il Gorgia]]}}
'''Gorgia''' (483 a.C. circa – 375 a.C. circa), filosofo e oratore greco antico.
 
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*Chi trascura la [[filosofia]] per dedicarsi alle altre discipline somiglia ai Proci che mentre aspiravano a Penelope se la intendevano con le sue ancelle.
*Ciò che si semina con disamore si miete con danno.
*La potenza della [[parola]] nei riguardi delle cose dell'anima sta nello stesso rapporto della potenza dei farmaci nei riguardi delle cose del corpo
*La serietà di un avversario va disarmata con il riso e il riso con la serietà.
*Le vittorie sui nemici meritano inni, quelle sui propri fratelli e amici canti funebri.
*Nulla esiste. Se esiste è inconoscibile. Se è conoscibile è incomunicabile. (da ''Sul non essere o sulla natura.'')
*Un discorso che abbia persuaso una mente, costringe la mente che ha persuaso a conformarsi nelle parole e nei fatti.
*La parola è un gran signore, che con piccolissimo corpo e invisibilissimo, divinissime cose sa compiere; riesce infatti e a calmar la paura, e a eliminare il dolore, e a suscitare la gioia, e ad aumentar la pietà. E come ciò ha luogo, lo spiegherò. Perché bisogna anche spiegarlo al giudizio degli uditori: la poesia nelle sue varie forme io la ritengo e la chiamo un discorso con metro, e chi l'ascolta è invaso da un brivido di spavento, da una compassione che strappa le lacrime, da una struggente brama di dolore, e l'anima patisce, per effetto delle parole, un suo proprio patimento, a sentir fortune e sfortune di fatti e di persone straniere. Encomio di Elena, 8-9
 
===Attribuite===