Miriam Mafai: differenze tra le versioni

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* L' iniziativa contro gli immigrati è del tutto coerente con i principi che lo stesso [[Umberto Bossi|Bossi]] aveva enunciato all' ultimo congresso della Lega quando aveva individuato un pericolo per la nostra integrità le immigrazioni recenti dal Terzo Mondo. Quando questi cambiamenti etnici e culturali superano la velocità di integrazione nella società aveva proseguito il leader la società stessa va incontro alla disgregazione, sviluppa i comportamenti patologici dell' omosessualità, della droga, favorisce le condizioni psicologiche che portano alla sterilità... Altro che Cattaneo, qui siamo a un passo appena dalla Difesa della Razza. (editoriale su [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/22/le-piccole-patrie-le-ha-generate-la.html La Repubblica], 22 maggio 1990)
* I partiti così come sono, oggi, non sembrano assolutamente in grado né di produrre un forte progetto riformatore, né di suscitare attorno ad esso le energie e l' impegno che pure sono presenti nella nostra società. Sta qui il motivo del distacco della gente dalla politica e dal sistema dei partiti, che si è manifestato con l' astensionismo o con il voto dato alla Lega o alle varie sigle che il 6 maggio hanno ottenuto una rappresentanza in sede locale rendendo pressoché ingovernabili molti consigli regionali e comunali. È il deficit di democrazia e l'eccesso di partitocrazia che hanno consentito l' esplodere e il crescere di un fenomeno che non può essere sottovalutato, né ridotto alle sue manifestazioni più grossolane e folkloristiche. Ma è bene precisare che non esiste nessuna relazione, nessuna concordanza, nemmeno la più lontana tra le nostre critiche alla partitocrazia e quelle gridate a Pontida. Da anni i partiti occupano uno spazio che non è loro. Anziché facilitare e accrescere la partecipazione dei cittadini alla vita democratica la limitano e la soffocano. (''Ibidem'')
*[[Antonio Tatò|Tonino Tatò]] era stato fin da giovanissimo un funzionario di partito, di quel partito grigio, severo e disciplinato che era allora il Pci. Proveniva dalla sinistra cattolica, da quel gruppo di giovani che si era formato attorno a [[Franco Rodano]] e che nel periodo della clandestinità era stato molto attivo a Roma […]. La scelta di [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]], la chiamata al suo fianco di Tonino, non fu certo casuale, vista l'attenzione che il segretario del Pci riservava al mondo cattolico e ai suoi orientamenti. Tonino Tatò riuscì rapidamente ad avere una grande, affettuosa influenza su Enrico e un grande prestigio negli ambienti del giornalismo e della politica romana, che impararono ben presto che per raggiungere Berlinguer era indispensabile passare attraverso Tonino. (da ''È morto Antonio Tatò. Fu la voce di Berlinguer'', ''la Repubblica'', 6 novembre 1992, p. 15)
* Tra un weekend con [[Giancarlo Pajetta|Pajetta]] e un'inchiesta, io preferirò sempre, deciderò sempre, per la seconda. (senza data; citato in [http://www.repubblica.it/persone/2012/04/09/news/miriam_mafai-32794459/?ref=HREA-1 La Repubblica], 9 aprile 2012)
 
==[[Incipit]] de ''Il giornalista''==
* I partiti così come sono, oggi, non sembrano assolutamente in grado né di produrre un forte progetto riformatore, né di suscitare attorno ad esso le energie e l' impegno che pure sono presenti nella nostra società. Sta qui il motivo del distacco della gente dalla politica e dal sistema dei partiti, che si è manifestato con l' astensionismo o con il voto dato alla Lega o alle varie sigle che il 6 maggio hanno ottenuto una rappresentanza in sede locale rendendo pressoché ingovernabili molti consigli regionali e comunali. È il deficit di democrazia e l'eccesso di partitocrazia che hanno consentito l' esplodere e il crescere di un fenomeno che non può essere sottovalutato, né ridotto alle sue manifestazioni più grossolane e folkloristiche. Ma è bene precisare che non esiste nessuna relazione, nessuna concordanza, nemmeno la più lontana tra le nostre critiche alla partitocrazia e quelle gridate a Pontida. Da anni i partiti occupano uno spazio che non è loro. Anziché facilitare e accrescere la partecipazione dei cittadini alla vita democratica la limitano e la soffocano. (''Ibidem'')
Un mestiere finito. Dequalificato. Asservito: ai partiti, ai potentati economici, alla pubblicità. Burocratizzato. Senza più prestigio né credibilità. Malpagato.
 
*[[Antonio Tatò|Tonino Tatò]] era stato fin da giovanissimo un funzionario di partito, di quel partito grigio, severo e disciplinato che era allora il Pci. Proveniva dalla sinistra cattolica, da quel gruppo di giovani che si era formato attorno a [[Franco Rodano]] e che nel periodo della clandestinità era stato molto attivo a Roma […]. La scelta di [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]], la chiamata al suo fianco di Tonino, non fu certo casuale, vista l'attenzione che il segretario del Pci riservava al mondo cattolico e ai suoi orientamenti. Tonino Tatò riuscì rapidamente ad avere una grande, affettuosa influenza su Enrico e un grande prestigio negli ambienti del giornalismo e della politica romana, che impararono ben presto che per raggiungere Berlinguer era indispensabile passare attraverso Tonino. (da ''È morto Antonio Tatò. Fu la voce di Berlinguer'', ''la Repubblica'', 6 novembre 1992, p. 15)
 
==Bibliografia==
* Tra un weekend con [[Giancarlo Pajetta|Pajetta]] e un'inchiesta, io preferirò sempre, deciderò sempre, per la seconda. (senza data; citato in [http://www.repubblica.it/persone/2012/04/09/news/miriam_mafai-32794459/?ref=HREA-1 La Repubblica], 9 aprile 2012)
*Miriam Mafai, ''Il giornalista'', Laterza, 2012. ISBN 9788858100912
 
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