Tantrasadbhāva: differenze tra le versioni

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'''''Tantrasadbhāva''''' (VIII sec.), testo facente parte del ''corpus'' dei ''Bhairava tantra''.
 
*Questa potenza è chiamata suprema, sottile, trascende ogni norma di comportamento. Avvolta intorno al punto luminoso (''bindu'') del cuore, all'interno giace nel sonno, o Beata, in forma di serpente addormentato e non ha coscienza di nulla, o Umā. Questa Dea, dopo aver immesso nel grembo i quattordici mondi insieme con la luna il sole i pianeti, cade in uno stato di obnubilamento come di chi è offuscato dal veleno. È risvegliata dalla suprema risonanza naturale di conoscenza, [nel momento in cui] è scossa, o Eccellente, da quel ''bindu'' che sta nel suo grembo. Si produce infatti uno scuotimento nel corpo della Potenza con un impetuoso moto a spirale. Dalla penetrazione nascono per prima i punti splendenti di energia. Una volta levata Essa è la Forza (''kalā'') sottile, [[Kuṇḍalinī]].(f.11b linea 4-f.12b linea3)<ref>Citato in [[Kṣemarāja]], ''Śivasūtravimarśinī''; in Vasugupta 1999, p. 90.</ref>