Inferno: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Kulārṇava Tantra+1
mNessun oggetto della modifica
Riga 37:
*Naturalmente è l'inferno, non il paradiso, che rende potenti i sacerdoti, perché – dopo migliaia di anni di cosiddetta civiltà – la paura rimane l'unico comune denominatore dell'umanità. […] L'essenza di tutta la moralità sacerdotale è la ricompensa, e senza un inferno di qualsivoglia specie, o un altro genere di ricompensa, essa diviene retorica, senza alcun significato. ([[Henry Louis Mencken]])
*Nessuno oggi dice che per il semplice fatto di non essere [[battesimo|battezzato]] uno sarà condannato e andrà all'inferno. I bambini morti senza battesimo, come pure le persone vissute, senza loro colpa, fuori della Chiesa, possono [[salvezza|salvarsi]] (queste ultime solo se vivono secondo i dettami della coscienza). ([[Raniero Cantalamessa]])
*Non vi sono comandamenti, non vi sono [[proibizione|proibizioni]]. Nemmeno esistono meriti o demeriti; inferno e [[paradiso]] non esistono per i seguaci del Kula, o Dea del Cuore. (''[[Kulārṇava Tantra]]'')
*Non volevo nascere (e sono nato), non volevo vivere (e sto vivendo), ma quando morirò andrò in paradiso (perché l'inferno lo sto già vivendo). ([[Jim Morrison]])
*Padri e maestri, mi chiedo: "Che cos'è l'inferno?". Ed è così che lo definisco: "La sofferenza di non poter più amare". ([[I fratelli Karamàzov|Fedor Dostoevskij, ''I fratelli Karamàzov'']])