Carezza: differenze tra le versioni

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Desmond Morris
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*Era distesa al sole e lui la toccava.<br>Poteva contemplare il modo in cui la sua mano si muoveva, con amorevole lentezza e infinita meraviglia, accarezzare il ginocchio e poi risalire, prendendo nota di ogni centimetro di pelle, di come il suo corpo esplodesse in piena luce; poteva soffermarsi a considerare la solidità dell'anca, la covessità del bacino, poi ridiscendere con assoluta naturalezza fino a inanellare di riccioli le sue dita, appropriandosi sempre più di lei, o meglio della coscienza di quel privilegio, dal momento che a tratti gli pareva ovvio ciò che gli veniva concesso, ma senza riuscirvi pienamente.<br>Paola lasciava fare, immobile, beandosi di quel sole, indifferente a quelle carezze che subiva ad occhi chiusi. ([[Carlo Castellaneta]])
*Essere molto sfiorato: la somma di molte carezze è un'abrasione. ([[Erri De Luca]])
*La carezza rifiutata in un momento cruciale, quando era disperatamente necessaria, può facilmente essere l'atto, o meglio il non-atto, che distrugge una relazione [...]. ([[Desmond Morris]])
*Non si è mai troppo poveri per donare una carezza. ([[Romano Battaglia]])
 
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*Fanno meno male i calci di un [[frate]], che le carezze di un cortigiano.
*Figlio troppo accarezzato non fu mai ben allevato.
*Il [[cane]] si alletta più con le carezze che con la [[catena]].
*Le carezze si fanno ai minchioni.
 
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