Igino Ugo Tarchetti: differenze tra le versioni

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*[...] perché la compassione è il riflesso di un dolore altrui, e diventa un dolore proprio. Io so apprezzare la tua pietà, io te ne sono grata oerché sento che in te è ancora più meritoria dell'amore. (cap. XXVII, p. 93)
*Un mezzo letterato, un mezzo artista, un mezzo poeta mi fanno orrore. hanno tutte le passioni sfrenate e biasimevoli deik grandi caratteri, senza averne una sola virtù. Ne hanno la vanità, l'orgoglio, l'ambizione, l'egoismo, senza un raggio di quella bontà improvvisa e passeggiera che ha il genio. Molti confondono l'ingegno col cuore; nulla di più erroneo. È provato che gli uomini più eminenti nella vita pubblica furono quasi sempre i più tristi nella vita privata. (cap. XXIX, p. 112)
*Fino allora era stata una fanciulla, aveva conosciuto nulla del mondo; i miei dolori, benché grandi, eraoerano stati in certo modo compensati da quelle illusioni, che l'[[inesperienza]] e la gioventù avevano ancora il potere di crearmi; possedeva ancora il segreto della fatua felicità dei giorvani – sapeva sperare; ora tutto erfa mutato, tutto l'edificio era caduto; io era rimasta sola colle mie passioni, colle mie infermità, colle mie debolezza; con tutte quelle miserie che la natura ha dato alla donna, senza il compenso d'una sola delle sue gioie. (cap. XXIX, p. 119)
*L'amore il più elevato non ha altro fine che quello che ha l'amore il più ignobile, se non che questo vuol andarvi direttamente, quello per vie illusorie ed obblique. dare per pietà ciò che si dà per egoismo è poi sacrificio sì grande e sì raro, che pochi o nessuno lo può comprendere. (cap. XXXIV, p. 128)
*Il tempo cancella le date impresse nel tempo, ma quelle che il dolore ha scolpite nel cuore degli uomini non si cancellano mai. (cap. XXXV)