Tom Regan: differenze tra le versioni

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*Le persone come me, coloro che sostengono i [[Diritti degli animali|diritti animali]], considerano aquile ed elefanti, maiali e focene, alla stessa stregua in cui la maggior parte di noi considera cani e gatti. Non fraintendetemi. Gli {{maiuscoletto|Ara}}<ref>Acronimo di ''Animal Rights Advocates'' (difensori dei diritti animali).</ref> non vogliono che i maiali dormano nel loro letto o che gli elefanti viaggino con loro in auto. Gli {{maiuscoletto|Ara}} non vogliono trasformare questi animali in animali d'affezione. Quel che vogliamo è molto più semplice: vogliamo soltanto che la gente smetta di trattarli in modo orribile. (pp. 27-28)
*Non sarei mai diventato un {{maiuscoletto|Ara}} se prima non fossi stato un difensore dei diritti umani, specialmente di quelle persone (i molto giovani e i molto vecchi, ad esempio) che non possono comprendere o che non hanno la forza di rivendicare i loro diritti. (p. 29)
*Un giorno, mentre mi trovavo nella biblioteca universitaria, presi dagli scaffali un libro intitolato ''[[Mahatma Gandhi#La mia vita per la libertà|An Autobiography: The Story of My Experiments with Truth]]''. L'autore era qualcuno di cui riconobbi subito il nome e la cui visione del mondo conoscevo almeno parzialmente per via indiretta. In effetti, non avevo mai letto niente di suo. Il suo nome era [[Mahatma Gandhi]].<br />Che scelta carica di conseguenze! Quel libro contribuì a cambiare il corso della mia vita. [...]<br />Benché scritto per tutti, sembrava che quel libro si rivolgesse proprio a me personalmente. Era come se mi chiedesse come io, Tom Regan, potessi oppormi all'inutile violenza, come quella associata alla guerra in Vietnam, quando le vittime erano ''umani'', e appoggiare lo stesso tipo di violenza (cioè, una violenza inutile) quando le vittime erano ''animali''. (pp. 61-62)
*Gandhi aveva decisamente ragione su alcune cose. Mangiare [[Animale|animali]], mangiare la loro carne, come facevo io, di certo favorisce il loro massacro, la loro morte violenta e assolutamente terribile [...].<br />Inoltre, da quanto cominciavo ad apprendere sull'alimentazione, venni a conoscenza del fatto che [[vegetarismovegetarianismo|non era necessario mangiar carne]] per godere di unabuona corretta alimentazionesalute. A questo punto tutto era chiaro: il massacro didegli animali a scopo alimentare è qualcosa di inutile. [(p...] 62)
*Dalla lettura di Gandhi avevo appreso che alcuni indiani consideravano il ''cibarsi di una mucca'' come qualcosa di totalmente ripugnante. Capii allora che a me succedeva lo stesso con cani e gatti: non avrei mai potuto ''mangiarli''. Le mucche erano così diverse dai cani e dai gatti da richiedere una considerazione morale differente? E i maiali, anche loro erano diversi da cani e gatti? Forse qualcuno degli animali di cui mi nutrivo era così diverso da cani e da gatti? (ppp. 61-63)
*Dobbiamo svuotare le [[Gabbia|gabbie]], non renderle più grandi. (p. 103)
*Rebekah Harp, un'insegnante di sostegno di Jacksonville in Florida [...] aveva sempre mangiato carne. Poi, qualche anno fa, le accadde qualcosa di decisivo. Ecco come descrive la sua esperienza: «Mi stavo gustando una bistecca in un bel ristorante e mi misi a guardare la gente che stava cenando con me. Quando richiamo alla mente questo episodio, mi appare sempre come se fosse proiettato al rallentatore, come una scena di un film di [[Oliver Stone]]. Il rumore dei coltelli che affondavano nella carne si intensificava progressivamente e i rivoli di sangue e grasso che si raccoglievano nei piatti mi fecero star male. Un'immagine di mucche terrorizzate in attesa della macellazione mi attraversò la mente – e quello fu l'ultimo pezzo di carne che mangiai. Quelle mucche non erano diverse dai miei cani o dai miei gatti, quindi come potevo giustificare il cibarsi di animali?». (p. 137)