George Best: differenze tra le versioni

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== ''The Best'' ==
"*Presi la palla sull'ala sinistra, scartai un difensore, poi un altro e un altro ancora, saranno stati quattro o cinque. A mano a mano che mi si presentava davanti un difensore, sembrava sempre più probabile che mi rubasse la palla e io sentivo di dover lottare per non spezzare il ritmo della corsa, come succede nei sogni quando stai cercando di scappare da qualcuno. Ma ogni volta arrivavo sulla palla per primo, la lanciavo un metro o due alle spalle dell'avversario, andavo a riprenderla e ricominciavo da capo. Era come un'esperienza extracorporea, una sequenza di sogno, come se io volassi sopra il campo e guardassi un altro giocatore. Quando ripenso a quell'azione la rivedo sempre al rallentatore."
 
"*La stampa inglese fu fantastica ma fu il giornale portoghese "Bola" a ribattezzarmi El Beatle. Il giorno dopo all'aereoporto comprai un grande sombrero, il più grande che si potesse trovare. Non sono mai stato un grande buffone, ma ero talmente su di giri che mi feci trasportare dall'euforia. I giornali avevano iniziato a seguirmi dopo la partita contro il Chelsea, ma la vittoria contro il Benfica mi fece fare un salto di qualità. Tutti sembrarono impazzire [..] e la gente voleva sapere tutto su di me. Non solo quello che pensavo sul calcio, ma anche che vestiti portavo, che musica mi piaceva, quali locali frequentavo. All'improvviso tutto ciò che facevo era diventato "in".
"Presi la palla sull'ala sinistra, scartai un difensore, poi un altro e un altro ancora, saranno stati quattro o cinque. A mano a mano che mi si presentava davanti un difensore, sembrava sempre più probabile che mi rubasse la palla e io sentivo di dover lottare per non spezzare il ritmo della corsa, come succede nei sogni quando stai cercando di scappare da qualcuno. Ma ogni volta arrivavo sulla palla per primo, la lanciavo un metro o due alle spalle dell'avversario, andavo a riprenderla e ricominciavo da capo. Era come un'esperienza extracorporea, una sequenza di sogno, come se io volassi sopra il campo e guardassi un altro giocatore. Quando ripenso a quell'azione la rivedo sempre al rallentatore."
 
"La stampa inglese fu fantastica ma fu il giornale portoghese "Bola" a ribattezzarmi El Beatle. Il giorno dopo all'aereoporto comprai un grande sombrero, il più grande che si potesse trovare. Non sono mai stato un grande buffone, ma ero talmente su di giri che mi feci trasportare dall'euforia. I giornali avevano iniziato a seguirmi dopo la partita contro il Chelsea, ma la vittoria contro il Benfica mi fece fare un salto di qualità. Tutti sembrarono impazzire [..] e la gente voleva sapere tutto su di me. Non solo quello che pensavo sul calcio, ma anche che vestiti portavo, che musica mi piaceva, quali locali frequentavo. All'improvviso tutto ciò che facevo era diventato "in".
 
 
* Per quanto riguarda il bere, non è che avessi davvero intenzione di smettere. In effetti era più o meno il contrario. Invece che cercare la soluzone ai miei problemi di stomaco in una confezione di medicinali, la cercavo in una bottiglia di brandy. [...] Ora avevo iniziato a berne sempre di più. A volte cominciavo appena sveglio, oltre naturalmente all'autobotte di vino che mi ingollavo ogni giorno. E naturalmente più bevevo, meno sentivo il dolore. Così, con la tipica logica da alcolista, non avevo dubbi: più alcol = meno dolore. (p. 13)
* Il livello del Gamma GT, un enzima del fegato che dà l'indicazione più chiara dei danni che questo ha subito, diventa critico quando supera l'80. Il mio si aggirava intorno ai 900 [...] (p. 16)