Severino Boezio: differenze tra le versioni

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*[[Problema dell'esistenza di Dio|Se vi è Dio]], da dove vengono le cose malvagie? E da dove le cose buone, se Egli non è? (I, 4; 1996, p. 49)
*Ora conosco [...] la principale causa del tuo male; hai cessato di [[Conoscere se stessi|sapere quel che tu stesso sei]]. (I, 6; 1996, p. 61)
*''Non si sente mai [[Ricchezza|ricco]] chi, gemendo timoroso, | si crede nel [[bisogno]].'' (II, 2; 1996, p. 71)
*In ogni [[avversità]] della fortuna l'esser stato [[Felicità|felice]] è il genere più doloroso di sfortuna. (II, 4; 1996, p. 75)
:[...] ''in omni aduersitate fortunae infelicissimum est genus infortunii fuisse felicem.''
*''L'uccel canoro, che sugli alti rami | gorgheggia, vien racchiuso in una [[gabbia]]; | per quanto sollecita mano gli porga | con cura affettuosa melate bevande | per gioco, e copia di cibi; | se saltellando sul breve graticcio | vede l'ombre dei boschi a lui gradite, | con le zampette schiaccia le vivande, | e mesto cerca soltanto le selve, | le selve canta con la dolce voce.'' (III, II; 1996, p. 108)
*''Chi può dettar leggi agli amanti? | Suprema a sé l'[[amore]] è legge.'' (III, XII; 1996, p. 153)
*Sta infatti nelle vostre mani la possibilità di foggiarvi la sorte che preferite; ogni fortuna che sembra avversa, se non serve a provare o a correggere, serve a punire. (IV, 7; 1996, p. 199)
:''Quis legem det amantibus? | Maior lex amor est sibi.''
*L'uomo è un animale bipede razionale.