Caspar Schoppe: differenze tra le versioni

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*Un esempio memorabile dell'ostinazione derivante dall'odio mi è capitato di vedere a Roma, 10 anni fa, in [[Giordano Bruno]] Nolano. Egli infatti piuttosto che ritrattare le assurdità [...] preferì essere bruciato vivo.<br />{{NDR|Nella stessa fonte}} Essendo infatti grande il suo odio contro i Cardinali Inquisitori, sia che derivasse dall'insopportabile austerità di alcuni un po' rustici e dalla loro asprezza, sia che, cosa che nell'uomo d'animo fiero e inflessibile è più probabile, dal proprio orgoglio e dall'avversione all'obbedienza, temette, in caso di mutamento di sentenza, di far cosa grata a quelli e di sembrare soccombere, dopo essere stato sconfitto. Ma se invece avesse preferito aver salva la vita gli sarebbe parso di uscirne vincitore o perlomeno in parità. Infatti, come dice [[Quinto Ennio|Ennio]], nessuno è il vincitore se non è chiaro chi è il vinto.<ref>Da ''Ecclesiasticus auctoritate serenissimi D. Jacobi Magnae Britanniae Regis oppositus...''; citato in ''Immagini di Giordano Bruno 1600-1725'', Procaccini, Napoli 1996.</ref>
*Oggi infine è stato condotto al rogo; egli volse il viso pieno di disprezzo quando, oramai morente, gli venne posta innanzi l'immagine di Cristo crocifisso. Così morì bruciato miseramente, credo per annunciare negli altri mondi che si è immaginato in che modo i Romani sono soliti trattare gli empi ed i blasfemi.<ref>CitatoDa nellauna lettera di Caspar Schoppe a Konrad Rittershausen, 17 febbraio 1600; citato in ''Immagini di Giordano Bruno 1600-1725'', a cura di Simonetta Bassi, Procaccini, Napoli, 1996, pp. 35-36.</ref>
 
==Note==