Sara Paradisi: differenze tra le versioni

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==''Il gioco delle apparenze fatto arte''==
===Su [[Ignazio Fresu]]===
*Ignazio Fresu è un artista dall’attivitàdall'attività espositiva molto intensa sia in Italia che all’esteroall'estero. Si occupa di arte a 360 gradi, dedicandosi alla scultura, alla pittura e alle installazioni.
 
*Le sue opere sono basate sul contrasto tra realtà ed apparenza, sull’ingannosull'inganno generato dallo sguardo frettoloso. Ogni cosa è esattamente l’oppostol'opposto di ciò che appare e nessuno sembra accorgersene. Il metallo non è metallo, ma spesso cartone o polistirolo travestito da metallo. L’usuraL'usura e l’ossidazionel'ossidazione dei materiali sono soltanto un abile gioco di interventi manuali. La leggerezza è travestita da pesantezza. Gli equilibri precari sono calibrate composizioni statiche. L’acquaL'acqua viene riprodotta attraverso materiali tecnologici come il plexiglas e il vetro.
 
*Giocare con i materiali e con il concetto di apparenza è uno dei modi di Ignazio Fresu per collegarsi alle tematiche del divenire, della trasformazione dell’uomodell'uomo e delle cose operata dallo scorrere del tempo così come al concetto della bellezza precaria ed effimera. Spesso l’artistal'artista si avvale anche di titoli evocativi, riferibili a frasi o aforismi tratti dall’universodall'universo letterario o filosofico.
 
*Si è detto che Fresu è un artista a tutto tondo, capace di trattare con dovizia di tecnica e con grande ispirazione qualsiasi forma d’arted'arte.
 
*L’artistaL'artista pratese, conosciuto per le sue installazioni di grande impatto visivo ed emotivo, tutte giocate sul contrasto tra apparenza e realtà, ha presentato [nel 2007] al Giardino del The di Prato una serie di lavori in cui per la prima volta lascia in disparte la materia scultorea per rivolgersi invece a tela e pennelli.
 
*Fresu non utilizza i comuni colori o le tecniche pittoriche più tradizionali, bensì procede da un’elaborazioneun'elaborazione digitale delle fotografie di alcune sue installazioni tridimensionali, per poi proseguire ad una stampa delle immagini con inchiostro a olio su tela ed infine ad un intervento pittorico su di essa con impasti acrilici a base di alluminio e ferro. L’utilizzoL'utilizzo della materia metallica è uno degli elementi caratterizzanti del lavoro di Fresu, un modo per far sì che con il tempo le superfici da esso ricoperte si deteriorino ossidandosi, si trasformino arricchendosi.
 
*[In] "Tutte le cose che abbiamo visto e preso le lasciamo; quelle che non abbiamo visto né preso, le portiamo con noi", installazione presentata a Pistoia che dà forma all’aforismaall'aforisma di Eraclito in cui si narra dell’enigmadell'enigma della conoscenza sull’immediatosull'immediato e soprattutto la preminenza dell’interioritàdell'interiorità rispetto all’illusoriaall'illusoria concretezza del mondo esterno, in cui stele di ferro rugginoso e pietra poste in equilibrio precario sono in realtà dei blocchi di polistirolo.
 
*Quello degli equilibri precari è uno fra i temi più rappresentati da Fresu [che] troviamo raffigurato ne "La Ginestra", che riproduce un’installazioneun'installazione presentata a Firenze apertamente ispirata alla celebre poesia di Giacomo Leopardi in cui il fragile e precario arbusto, simbolo dell’uomodell'uomo, resiste alle violente forze della natura, specchio delle difficoltà della vita.
 
*Il gioco delle verosimiglianze invece lo troviamo nella tela che riproduce “Who"Who What Where”Where", installazione presentata a Siena nella [mostra] collettiva “H2O"H2O Espressioni Liquide”Liquide", in cui l’elementol'elemento liquido viene reso attraverso ciotole di cristallo che avvalendosi del gioco di rifrazione della luce commisto ad un attento equilibrio di pieni e vuoti, creano giochi acquatici incredibilmente carichi di magia.
 
*"Ricerco una dimensione differente da quella comune e la sua mutabilità per cogliere il senso di una bellezza non convenzionale" dice Ignazio Fresu.
 
*Ignazio Fresu si diverte a giocare con la percezione dell’occhiodell'occhio umano, un occhio che spesso sembra fermarsi solo all’apparenzaall'apparenza, al primo impatto, ma che invece deve imparare ad andare oltre, a scandagliare i significati più reconditi delle cose.
 
==Bibliografia==