Louis de Wohl: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Doveva essere bello sedere tra quei frati e cantare con loro ogni giorno della vita, per l'onore e la gloria di Dio e della beatissima Vergine. Nessuno ha il potere del sacerdote, aveva detto padre Vela. Per il ministero del prete si poteva far discendere Dio sulla terra ogni giorno. (p. 17)
*Se solamente per una volta avesse potuto vederla, proprio di sfuggita, come quando aveva visto il palazzo della Principessa Reggente! Ma per questo avrebbe dovuto aspettare fino alla fine della sua vita terrena. Soltanto i santi, e non tutti, l'avevano potuta vedere prima di morire. Chiunque altr avrebbe dovuto contentarsi della madre terrena... chi avesse una madre terrena... Girolamo strinse le labbra. Non aveva altra madre che la Regina del Cielo! (p. 19)
*Il pensiero lo allarmò. Si voltò...e si trovò a faccia a faccia con Tìa. Sussultò. Cercò di trovare delle parole di spiegazione, perché stesse là, che non aveva fatto nulla, che non era colpa sua. Poi si accorse che non stava guardando lui, ma il crocifisso. V'era un'espressione nella sa bella pallida faccia, che egli non aveva mai vista prima e il cui significato non comprese. C'erano in essa tristezza e umiltà, ma anche gioia e orgoglio. Dopo un po' disse: "Di tutte le cose che stanno in questo castello, questa è la più preziosa." (p. 33)
*"C'è un'altra cosa..." Don Luiz si alzò. "Donna Maddalena ti ha raccontato la storia di questo crocifisso." Lo mise giù, tenendolo con riverenza tra le mani. "Prendilo" disse con calma. <br /> Fu necessario che lo ripetesse, prima che Girolamo avesse preso il coraggio sufficiente per obbedire. Le dita del ragazzo tremavano, quando strinsero il sacro legno. <br /> "E' tuo" disse Don Luiz. <br /> "Mio?" mormorò Girolamo. <br /> "Mettilo sul tuo letto e custodiscilo, affinché Colui che rappresenta possa proteggerti." <br /> Con gli occhi pieni di lacrime il ragazzo baciò i piedi bruciacchiati del crocifisso. Non potè parlare. Segretamente pregò che Dio gli accordasse di morire per il signore di Villagarcìa. (p. 37)
*Ma questo crocifisso era molto di più, molto di più di qualsiasi onore. Tìa aveva detto che era la cosa più preziosa del castello. Solo ieri aveva pensato di non essere alcuno, che nesuno si curava di lui e ora egli era il custode della cosa più preziosa del castello. Don Luiz gli aveva detto che era sua; ma non poteva essere. Nessuno poteva possederla, come un berretto, un abito, un cavallo o una casa. L'avrebbe custodita a costo della sua vita. (p. 37)
*"E se vedrete cadermi sotto il cavallo e cadere la bandiera di Luiz Quixada... salvate prima la bandiera." (p. 38)
*"Pregare per qualcosa o per qualcuno è una cosa molto, molto pericolosa. Si è sempre ascoltati. E mai nessuno sa veramente quello che sta chiedendo." (p. 244)
*"Talvolta Dio dice "no" alle nostre preghiere... ma è tutta un'apparenza. Quando lo fa, il suo "no" si trasforma in un torrente di grazie per qualcun altro, spesso per molti altri. Non c'è nulla al mondo di simile a una [[preghiera]] inesaudita." (p. 244)
*"Del resto, un po' di fede, di speranza e di carità, è tutto quello con cui possiamo contribuire alla edificazione del regno di Dio e la [[fede]] non sarebbe necessaria, se conoscessimo tutto. Grazie a Dio, non sappiamo tutto; se lo sapessimo la nostra vita ne sarebbe smisuratamente impoverita. È una cosa meravigliosa potersi fidare di qualcuno, e dire con interiore certezza: quest'uomo è onesto, questa donna è fedele. Se lo sapessimo per [[conoscenza]], sarebbe come dire che la pietra è dura e l'acqua è liquida." (p. 245)
*"L'abitudine" continuò con occhio terribile "l'abitudine è uno dei peggiori nemici dell'umanità. Talora sembra che ci stiamo abituando alla nostra eredità. Talepossesso ci sembra sicuro, quasi non potessimo perderlo all'indomani. Non ci rendiamo nemmeno conto che lo spirito ci ha abbandonati." (p. 251)
*"Ma la maggior parte di quelli che hanno lo spirito d'avventura lo combinano con lo spirito di conquista. Vanno in lontane contrade non tanto per diffondervi la Fede, quanto per depradarle dell'oro. Questi uomini vogliono che il loro coraggo serva a loro, non a Dio. Non è necessario essere cristiano per questo! Qualunque pagano potrebbe fare altrettanto. Dov'è l'uomo che ha lo spirito dei veri crociati? L'uomo che vuole compiere una missione, non perché egli lo vuole, ma perché Dio lo vuole? ''Deus lo vult'': non ho mai udito questo grido in tutta la mia vita! Lasciamo che le cose vadano per la loro via, e le future generazioni non capiranno nemmeno più come un grido di tal genere si sia potuto proferire. Lo traduranno nelle loro anime mercenarie come una strana specie di ipocrisia, Dio mi perdoni, come una superstizione." (p. 251)
*"Se [[Dio]] è come il fuoco, che io ne sia bruciato. Se Dio è come l'acqua, che io anneghi in essa. Se Dio è come l'aria, che in essa voli. Se Dio è come la terra, che io scavi in essa la mia vita, finché non abbia raggiunto il centro." (p. 252)
*Che l'uomo si chiamasse Principe o Eccellenza o non avesse affatto un nome, non aveva importanza. Come mangiasse o bevesse o vestisse, se fosse seduto su un trono o sul più basso sgabello, non aveva importanza. Anche se avesse o no trovato la felicità tra le braccia di una moglie, poco contava al confronto del più grande di tutti i problemi. Poiché l'uomo apparteneva non a se stesse, ma a Dio. Per questo i cavalieri delle passate età lasciavano le loro mogli e i loro castelli per amore della Croce. (p. 253)
*Il Natale a Del Abrojo era indimenticabile. Era come se Cristo fosse nato lì proprio quel giorno e tutti i frati cercassero di supplire al fatto che oltre quindici secoli prima non v'era stato posto per lui "nel diversorio". Facevano a gara per mostrare che a Del Abrojo per lui c'era posto. Ogni altare era coperto di fiori, e Juan si domandava dove li avessero presi in quel periodo dell'anno. Anche le rudi pareti avevano perduto ogni austerità e le torrette non parevano più arcigne. Un fanciullo era nato, ma il Salmo 109 parlava con la voce di Dio Padre: ''Con Te è il principio nel giorno della tua forza; nello splendore dei Santi, dal grembo prima della stella del mattino Io Ti ho generato''. E il Re david cantava: "Il Signore disse al mio Signore: ''Siedi alla mia destra, finché abbia messo i tuoi nemini a sgabello dei Tuoi piedi''". L'intero monastero sembrava fremere e vibrare d passione. (p. 254)
*{{NDR|Su [[Don Giovanni d'Austria|Don Juan d'Austria]]}} Era tale il potere della sua personalità che, non appena proseguiva oltre, gli uomini giuravano che avrebbero combattuto fino alla morte, dimenticando le stupide contese di poco prima. (p. 300)