Manlio Sgalambro: differenze tra le versioni

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*Vero, la società dovrebbe salvarci dall'universo che ci ingoia. Ma cosa ci salva dalla società?
 
{{NDR|Manlio Sgalambro, ''Dell'indifferenza in materia di società'', Adelphi, 1994.}}
 
==''Del pensare breve''==
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*Vera disciplina nelle cose dell'intelletto è una spietata intransigenza contro lo spirito di discussione. Ogni concessione fatta in nome della reciproca eguaglianza è un tradimento della verità su cui si fa prevalere la cortesia. Pensare divide.
 
{{NDR|Manlio Sgalambro, ''Del pensare breve'', Adelphi, 1991.}}
 
==''De mundo pessimo''==
* Colui che è stato educato al pessimismo e ne è divenuto il discepolo, e per giunta, in qualità di epigono, intende trasportarlo nel proprio tempo, vede in esso un tema classico, un tema eterno. Sa bene quello che il pessimismo esige e quello che si esige da esso. Egli è il pessimista della verità, se così si può chiamare costui. Il pessimismo onora la verità: questa la tesi generale. Questo pessimista ha seguito il retto cammino dell'onore. Egli ha onorato la verità. Questo è il pessimismo che vogliamo con tutte le nostre forze, egli dice: percorrere il cammino che percorre ogni uomo che si sia accostato alla verità sino al suo nucleo più crudele, là dove essa non è più con lui. Perché la verità è il tutto contro la parte, il tutto contro di te.
 
{{NDR|Manlio Sgalambro, ''De mundo pessimo'', Adelphi, 2004.}}
 
==''Dialogo sul comunismo''==
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*[[Socrate]] muore perché ha violato la legge. È sciocco dire che egli era un galantuomo, dice giustamente [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]]. Se filosofo è colui che mette l'individuo contro il mondo non possiamo non provarne ripugnanza, egli aggiunge.
 
{{NDR|Manlio Sgalambro, ''Dialogo sul comunismo'', De Martinis, 1995.}}
 
==''Dialogo teologico''==
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*Uomo giusto è chi sa questo: che egli deve annullare Dio quotidianamente affinché la misura dell'eterna giustizia quotidianamente si compia.
 
{{NDR|Manlio Sgalambro, ''Dialogo teologico'', Adelphi, 1993.}}
 
==''La conoscenza del peggio''==
Riga 72:
*Nella musica 'industriale' è immanente l'irreversibilità del tempo. Essa è musica entropica, musica che si distrugge da sé. La musica leggera è la fattispecie dell'autodissolvimento della musica. E tuttavia è l'unica forma di musica che ha senso per tutti. Sul ciglio dell'abisso, Mahler compone ''Il canto della terra'' ma canticchia una canzone napoletana.
 
{{NDR|Manlio Sgalambro, ''La conoscenza del peggio'', Adelphi, 1982.}}
 
==''La morte del sole''==
Riga 80:
*Non si può essere reazionari perché non c'è dove tornare; non si può essere progressisti, perché non c'è dove andare.
 
{{NDR|Manlio Sgalambro, ''La morte del sole'', Adelphi, 1982.}}
 
==''Quaternario''==
Riga 86:
*Vedeva Parigi come un insieme di idee. Pensare in questa città è pensarla, diceva. E per un certo tempo gli dedicò il suo io.
 
{{NDR|Manlio Sgalambro, ''Quaternario'', Il girasole, 2006.}}
 
==''Trattato dell'empietà''==
Riga 95:
*Il proprio destino conoscitivo (non la 'lettera sull'argomento') conduce lontano. Porsi una domanda e leggere un libro – che vi può essere di più sciocco?
 
{{NDR|Manlio Sgalambro, ''Trattato dell'empietà'', Adelphi, 1987.}}
 
==''Trattato dell'età''==
Riga 101:
*Non v'è dunque che una sola età. Oppure, come possiamo anche dire, tutte le altre età sono faccende da psicologia. Solo la vecchiaia è in sé. Soltanto essa non chiede meno di una metafisica per essere trattata adeguatamente.
 
{{NDR|Manlio Sgalambro, ''Trattato dell'età'', Adelphi, 1999.}}
 
==Altri progetti==