Ivan Lendl: differenze tra le versioni

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* Ho più talento io nel mio dito piccolo, di quanto ne abbia Lendl in tutto il suo corpo. ([[John McEnroe]])
* In gran parte è diventato il numero uno per abbandono. Guarda, [[Björn Borg|Borg]] ha lasciato, io sono diventato vecchio e a [[John McEnroe|McEnroe]] gli si è intorpidito il cervello. Qualcuno doveva essere numero uno. Lendl ha saputo aspettare e gli è andata bene. ([[Jimmy Connors]])
* Ivan Lendl è sato il primo fuoriclasse a dare l'impressione che le sue tattiche e i suoi colpi si costruissero intorno alle particolari capacità delle racchette composte. Il suo scopo era fare punto da fondocampocon i passanti o direttamente con i colpi vincenti. La sua arma era il palleggio, specie il dritto, che doveva la sua velocità impressionante alla quantità di topspin che lui riusciva a dare alla palla. La fusione di velocità, topspin e angolazioni gli consentiva anche di fare una cosa che si è rivelata fondamentale per l'avvento del gioco di potenza da fondocampo. Lendl sapeva creare angolazioni radicali, straordinarie con i palleggi violenti, soprattutto per via della velocità a cui un forte topspin fa piombare e atterrare la palla impedendole di allargarsi. ([[David Foster Wallace]])
* La grandezza di Ivan Lendl non rimarrà immortale. È stato semplicemente il primo campione a dimostrare quello che un forte topspin e la potenza bruta ti permettono di conquistare da fondocampo. ([[David Foster Wallace]])
* Lendl era un giocatore fortissimo, uno dei più forti della sua epoca, ma non era bravo a giocare a tennis. [...] era quasi imbattibile, al suo apice, ma aveva evidenti limiti tecnici: a rete ad esempio non ne azzeccava una. ([[Adriano Panatta]])
* Lendl, nella sua personificazione del Male, anzi del Maligno, in quella sua liturgia di tic bestiali (le ciglia spulciate, l'orrido detergersi nella segatura) e look orrorifico (quei polsini più lunghi del Tamigi) aveva un merito. Uno solo: rappresentava benissimo il ruolo del Cattivo. Non aveva pregi e non pretendeva di averne. Era l'uomo da odiare, l'anti McEnroe, l'anti-Bellezza. E il mondo (quello salvo, almeno) gioiva nel vederlo umiliato a Wimbledon, più ancora irriso dal servizio "da sotto" di Chang. ([[Andrea Scanzi]])