Roberto Cotroneo: differenze tra le versioni

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* Il potere culturale non c'è più, ma il rischio è che tutto questo possa condurre al populismo. Da quello becero, che riguarda le polemiche politiche e che conosciamo bene, a quello chic, di cui ancora non parla nessuno. Il populismo-chic è il più pericoloso. Non è visto come una minaccia perché abolisce le distanze, le competenze. È culturalmente democratico e permette a tutti di esprimersi, di giudicare ed essere ascoltati. (''ibidem'')
* Più i programmi dei dispositivi e computer saranno semplici e immediati - concedendoci facilità di esprimerci - e più sarà difficile essere innovativi. Più i programmi dei dispositivi saranno invece aperti e complessi - ponendo problemi e difficoltà di utilizzo - più si potranno trovare soluzioni nuove e creative. Le guerre del futuro tra Apple, Google, Windows, Samsung nascondono tutto questo. La scommessa è imparare a difendere la nostra immaginazione da un eccesso di semplicità, per quanto attraente. (''ibidem'')
* In un certo senso, in un senso che ancora non sappiamo del tutto, la capacità di scambiarsi storie ed emozioni private in situazioni pubbliche è una nuova forma di civiltà. E allora la folla non è più un'indistinta emozione, come alle partite di calcio quando la Nazionale vince la finale della Coppa del mondo. La folla non è più un'indistinta rabbia quando accade qualcosa di ingiusto. Perché oggi la folla non è più una folla. Sono nomi storie, ricordi nitidi di quello che un tempo chiamavamo un sentire comune. E che oggi è un narrare, un raccontare individuale. Perché prima le folle entravano nella storia senza distinzione, oggi ci si entra singolarmente, ognuno con una storia tutta sua. (da ''La macro-Storia fatta di micro-ricordi'', ''Sette'', 14 settembre 2012)
 
== Bibliografia ==