Giuseppe Giusti: differenze tra le versioni

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*''Il [[Buonsenso]], che già fu caposcuola, | ora in parecchie scuole è morto affatto; | la Scienza sua figliuola | l'uccise, per veder com'era fatto.'' (dagli ''Epigrammi'')
*''Il fare un [[libro]] è meno che niente, | se il libro fatto non rifà la gente.'' (dagli ''Epigrammi'')
*Il sapersi adattare è una gran virtù! Risparmia infinite molestie, e concilia la benevolenza degli altri. (da ''Raccolta di proverbi toscani'')
*{{NDR|Su [[Leopoldo II del Sacro Romano Impero|Leopoldo II]]}} ''Il toscano Morfeo vien lemme lemme, | Di papaveri cinto e di lattuga, | Che, per la smania d'eternarsi, asciuga | Tasche e maremme. | Co' tribunali e co' catasti annaspa; | E benché snervi i popoli col sonno, | Quando si sogna d'imitare il nonno, | Qualcosa raspa''. (da ''L'incoronazione'', 7, citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 506)
*''Liberamente il forte | Apre al dolor le porte | Del cor, come all'amico''. (da ''Al medico Ghinozzi contro l'abuso dell'etere solforico'', str. 5, citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', U. Hoepli, Milano, 1921, p. 428)
*Per [[proverbio]] intendo quel dettato che chiude una sentenza, un precetto, un avvertimento qualunque, ed escludo da questa raccolta certi altri detti come sarebbero - ''Conoscere i polli'' - ''Mettere il becco in molle'' - ''Scorgere il pelo nell'ovo'' - ''Stringere i panni addosso''; - questi e altri diecimila che si dicono proverbi e che i raccoglitori registrano per proverbi, mi pare a tutto rigore che debbano chiamarsi modi di dire o modi proverbiali.<ref>Da ''Raccolta dei proverbi toscani'', F. Le Monnier, Firenze, 1853, [http://books.google.co.uk/books?id=U_EIAAAAQAAJ&pg=PA1 p. 1].</ref>
*''Più dell'essere | Conta il parere''. (da ''Le memorie di Pisa'', 7)
*''Prete Pero è un buon cristiano, | Lieto, semplice, alla mano; | Vive e lascia vivere''. (da ''Il Papato di Prete Pero'', 1)
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*''Vendevi zénzero | Per pepe bono''. (61)
*''O in oggi ha credito | Lo sbarazzino, | O Santo Stefano | Tira al quattrino''. (72)
 
==''Raccolta dei proverbi toscani''==
*Per [[proverbio]] intendo quel dettato che chiude una sentenza, un precetto, un avvertimento qualunque, ed escludo da questa raccolta certi altri detti come sarebbero - ''Conoscere i polli'' - ''Mettere il becco in molle'' - ''Scorgere il pelo nell'ovo'' - ''Stringere i panni addosso''; - questi e altri diecimila che si dicono proverbi e che i raccoglitori registrano per proverbi, mi pare a tutto rigore che debbano chiamarsi modi di dire o modi proverbiali.<ref>Da ''Raccolta dei proverbi toscani'', F. Le Monnier, Firenze, 1853, [http://books.google.co.uk/books?id=U_EIAAAAQAAJ&pg=PA1 (p. 1].</ref>)
*Il sapersi adattare è una gran virtù! Risparmia infinite molestie, e concilia la benevolenza degli altri. (dap. ''Raccolta di proverbi toscani''402)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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*''Gran disgrazia, mia cara, avere i nervi | troppo scoperti e sempre in convulsione, | e beati color, Dio li conservi, | che gli hanno, si può dire, in un coltrone, | in un coltrone di grasso coi fiocchi, | che ripara le nebbie e gli scirocchi.''
 
==NoteBibliografia==
*Giuseppe Giusti, Gino Capponi (a cura di), ''[http://books.google.co.uk/books?id=U_EIAAAAQAAJ Raccolta dei proverbi toscani]'', F. Le Monnier, Firenze, 1853.
<references />
 
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