Arthur Conan Doyle: differenze tra le versioni

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==''Le avventure di Sherlock Holmes''==
===[[Incipit]]===
====Luca Lamberti====
''Uno scandalo in Boemia''
 
Per Sherlock Holmes ellalei è sempreera ''la'' donna. Raramente l'ho sentito accennareriferirsi a leiquesta persona in altro modo.; Aiai suoi occhi, superaella eprimeggiava annullasu tutte le altre esponentie del suole sessooscurava. Non chesi eglipuò dire che provasse un'emozionequalcosa di simile all'amorea neiun confrontiinnamoramento diverso questa Irene Adler., Tuttedal momento che tutte le emozioni, e quella in particolare, l'amore erano respinte con orroreaborrite dalla sua mente fredda, precisa, e mirabilmente equilibrata. ACredo mioincarnasse parere, era lail più perfettaperfetto macchinameccanismo pensantedi osservazione e ponderantedi cheragionamento esistamai al mondoesistito; ma ilcome sentimentoamante amoroso losi avrebbesarebbe messotrovato in una posizione falsaingannevole. Non parlava mai delle passioni più dolcidelicate sepassioni non con un sorriso ironicoumane, e beffardo.quando Eranolo utilifaceva all'osservazioneera — uno strumento eccellente per sollevare il velo che ricopre motivi e azioni dell'umanità. Ma, percon un professionista del ragionamento, ammettere questi elementi estranei nel delicato macchinariosogghigno di precisione del proprio temperamento equivaleva ad introdurre in esso un fattore di distrazione che avrebbe potuto pregiudicarne tutti i risultati mentali. Per un carattere come il suo, un granello di sabbia in uno strumento particolarmente delicato o un'incrinatura in una delle sue potenti lenti non gli avrebbero arrecato maggior disturbo di un'emozione profonda. Pure, non esisteva per lui che un'unica donna, e quella donna era Irene Adler, di dubbia e discutibile memoriadisprezzo.<br>
Per l'osservatore che era in lui le passioni servivano a rivelare le motivazioni reali delle azioni umane, ma per l'abile ragionatore ammettere tali intrusioni nel suo temperamento prudente e perfettamente equilibrato equivaleva a introdurre un fattore di disturbo che poteva inficiare i risultati della sua mente. Un'emozione forte in una natura come la sua lo avrebbe irritato più di quanto avrebbe potuto fare della sabbiolina in uno strumento sensibile o un'incrinatura in una delle sue potenti lenti di ingrandimento. Eppure per lui non c'era che una donna, e quella donna, sebbene di dubbia e discutibile memoria, era appunto la defunta Irene Adler.<br>
{{NDR|Arthur Conan Doyle, ''Le avventure di Sherlock Holmes'', in "Sherlock Holmes. Tutti i racconti", traduzione di Luca Lamberti, Einaudi, 2011. ISBN 9788858404935}}
 
====Nicoletta Rosati Bizzotto====
===Citazioni===
''Uno scandalo in Boemia''
 
Per Sherlock Holmes ella è sempre ''la'' donna. Raramente l'ho sentito accennare a lei in altro modo. Ai suoi occhi, supera e annulla tutte le altre esponenti del suo sesso. Non che egli provasse un'emozione simile all'amore nei confronti di Irene Adler. Tutte le emozioni, e quella in particolare, erano respinte con orrore dalla sua mente fredda, precisa, mirabilmente equilibrata. A mio parere, era la più perfetta macchina pensante e ponderante che esista al mondo ma il sentimento amoroso lo avrebbe messo in una posizione falsa. Non parlava mai delle passioni più dolci se non con un sorriso ironico e beffardo. Erano utili all'osservazione — uno strumento eccellente per sollevare il velo che ricopre motivi e azioni dell'umanità. Ma, per un professionista del ragionamento, ammettere questi elementi estranei nel delicato macchinario di precisione del proprio temperamento equivaleva ad introdurre in esso un fattore di distrazione che avrebbe potuto pregiudicarne tutti i risultati mentali. Per un carattere come il suo, un granello di sabbia in uno strumento particolarmente delicato o un'incrinatura in una delle sue potenti lenti non gli avrebbero arrecato maggior disturbo di un'emozione profonda. Pure, non esisteva per lui che un'unica donna, e quella donna era Irene Adler, di dubbia e discutibile memoria.<br>
{{NDR|Arthur Conan Doyle, ''Le avventure di Sherlock Holmes'', traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto, Newton, 2006}}
 
===Citazioni===
*Da molto tempo il mio assioma è che le piccole cose sono di gran lunga le più importanti. (da ''Un caso di identità'')
*È un errore enorme [[Teoria|teorizzare]] a vuoto. Senza accorgersene, si comincia a deformare i fatti per adattarli alle teorie, anziché il viceversa. (da ''Uno scandalo in Boemia'')
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== ''Uno studio in rosso'' ==
===[[Incipit]]===
====Luca Lamberti====
Nell'anno 1878, conseguita la laurea in medicina alla London University, mi recai a Netley per seguire il corso di specializzazione come chirurgo militare. Completati i miei studi, fui regolarmente distaccato presso il Quinto Corpo Fucilieri del Northumberland in qualità di assistente chirurgo. All'epoca, il reggimento era di stanza in India e, prima che io potessi raggiungerlo, era scoppiato il secondo conflitto afghano. Sbarcando a Bombay, venni a sapere che il mio reparto aveva già attraversato i passi ed era ormai all'interno del territorio nemico. Molti altri ufficiali si trovavano, comunque, nella mia stessa situazione. Seguimmo quindi il reparto e riuscii a raggiungere sano e salvo Candahar, dove mi ricongiunsi al mio reggimento assumendo subito le mie nuove funzioni.
Nel 1878 mi laureai in medicina all'Università di Londra, poi mi trasferii a Netley per frequentare la specializzazione prevista per i chirurghi militari. Dopo aver completato lì i miei studi, fui conseguentemente destinato al 5° Reggimento Fucilieri Northumberland in qualità di assistente medico. In quel periodo il reggimento era di stanza in India e, prima ancora che lo raggiungessi, scoppiò la seconda guerra afghana. Appena sbarcato a Bombay, appresi che il mio corpo d'armata aveva valicato i passi montani e si trovava già in pieno territorio nemico. Tuttavia partii lo stesso alla volta del reparto cui ero stato assegnato, insieme a molti altri ufficiali che si trovavano nella mia stessa situazione, e riuscii ad arrivare sano e salvo a Kandahar, dove trovai il mio reggimento assumendo immediatamente le mie nuove funzioni.<br>
{{NDR|Arthur Conan Doyle, ''Uno studio in rosso'', in "Sherlock Holmes. Tutti i romanzi", traduzione di Luca Lamberti, Einaudi, 2009. ISBN 9788858401507}}
 
====Nicoletta Rosati Bizzotto====
Nell'anno 1878, conseguita la laurea in medicina alla London University, mi recai a Netley per seguire il corso di specializzazione come chirurgo militare. Completati i miei studi, fui regolarmente distaccato presso il Quinto Corpo Fucilieri del Northumberland in qualità di assistente chirurgo. All'epoca, il reggimento era di stanza in India e, prima che io potessi raggiungerlo, era scoppiato il secondo conflitto afghano. Sbarcando a Bombay, venni a sapere che il mio reparto aveva già attraversato i passi ed era ormai all'interno del territorio nemico. Molti altri ufficiali si trovavano, comunque, nella mia stessa situazione. Seguimmo quindi il reparto e riuscii a raggiungere sano e salvo Candahar, dove mi ricongiunsi al mio reggimento assumendo subito le mie nuove funzioni.<br>
{{NDR|Arthur Conan Doyle, ''Uno studio in rosso'', traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto, Newton, 2006}}
 
===Citazioni===
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*Arthur Conan Doyle, ''La valle della paura'', traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto, Newton, 2006.
*Arthur Conan Doyle, ''Le avventure di Sherlock Holmes'', traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto, Newton, 2006.
*Arthur Conan Doyle, ''Le avventure di Sherlock Holmes'', in "Sherlock Holmes. Tutti i racconti", traduzione di Luca Lamberti, Einaudi, 2011. ISBN 9788858404935
*Arthur Conan Doyle, ''Le memorie di Sherlock Holmes'', traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto, Newton, 2006.
*Arthur Conan Doyle, ''Orrore in quota'', traduzione di Chicchi Tomaselli, in "Millemondiestate 1986", Mondadori, 1986.
*Arthur Conan Doyle, ''Tutti i racconti fantastici e dell'orrore'', a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton Compton.
*Arthur Conan Doyle, ''Uno studio in rosso'', traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto, Newton, 2006.
*Arthur Conan Doyle, ''Uno studio in rosso'', in "Sherlock Holmes. Tutti i romanzi", traduzione di Luca Lamberti, Einaudi, 2009. ISBN 9788858401507
 
==Voci correlate==