La ballata del cavallo bianco: differenze tra le versioni

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*Ma in questo grigio mattino della vita, <br /> a volte giunge alla mente <br /> una piccola luce che scintilla e vola, <br /> come una stella che ondeggia nel vento. <br /> Una stella che giunge dall'ignoto, senza nome, <br /> una luce che guizza e volteggia, <br /> e grida che, circondati da siepi o dall'alto di una collina, <br /> persino sulla terra, alla fine può essere il peggio <br /> quando si affrontano i signori del male. <br /> E' un bagliore che danza, il fremito di una stella, <br /> che l'onda di un arido vento spinge e fa girare, <br /> ma sembra che essa canti di una virtù impavida, <br /> di un tempo che non ha potere sulla morte e sulla vita, <br /> e canta che il regno dei poveri sulla terra <br /> verrà, come accade in cielo. (p. 74)
 
==Libro V - Ethandune: il primo attacco ==
*E il re disse: "Ora prendi la mia spada, <br /> tu che hai fatto divampare il fuoco, <br /> perché questo è il modo dei Cristiani, <br /> la tempra del guerriero come quella del prete: <br /> lanciare i propri cuori oltre le certezze, <br /> per guadagnare ciò che il cuore desidera. <br /> Puoi giurare fedeltà ad un'accolita di monaci, <br /> o di fronte ad una moglie graziosa, <br /> ma questo è il modo dei Cristiani: <br /> che il loro giuramente duri fino alla morte. <br /> Perché l'Amore stesso, nostro Signore, alla fine del mondo, <br /> sarà seduto in trono su un cavallo rosso, <br /> con un elmo d'ottone ed un arco di ferro, <br /> ma avrà una freccia sola. <br /> L'Amore, con lo scudo del Cuoe Spezzato, <br /> tende sempre il suo arco, <br /> un solo dardo per un solo premio, <br /> ed il colpo finae, che parte e vola, <br /> giunge come il tuono che spacca il cielo <br /> e ha il suono di anime straziate. <br /> E così tu meriti la spada del re, <br /> tu che hai lanciato via la tua spada". (p. 93)
 
==Libro VII - L'assalto finale==
*Lontano, sul fianco solitario del Cavallo Bianco <br /> un bambino tranquillo e solo <br /> giocava con poco mentre passavano le ore <br /> e pazientemente strappava l'erba, <br /> pazientemente spostava una pietra. <br /> Ai piedi del pendio verde da sempre, <br /> dove il gesso lambiva il manto erboso, <br /> il bambino giocava, solo, divino, <br /> come un bambino gioca sulla linea di confine <br /> che separa la sabbia e la schiuma. <br /> Poiché egli stava su un confine supremo <br /> troppo semplice da comprendere, <br /> avendo negli occhi quel mattino misterioso <br /> in cui il Padre separò il mare <br /> con fragore, dalla terra. <br /> Per ore, lunghe nell'infanzia come giorni, <br /> egli costruì una torre invano - <br /> mise una pietra sull'altra per costruire un paese, <br /> e continuamente le pietre cadevano, <br /> e lui le metteva di nuovo una sull'altra. <br /> I re porporati sulle torri di guerra <br /> e i santi sulle guglie gotiche, <br /> e gli eremiti sulle vette innevate, <br /> e gli eroi sopra le proprie pire, <br /> e i patrioti che cavalcano regalmente, <br /> tutto questo distruggeva quel paese traballante: <br /> mani protese, e voracità e ambizione, <br /> che tentano di salire sempre più in alto; <br /> il bambino che il Tempo non può stancare, <br /> continua a cantare sul fianco del Cavallo Bianco. <br /> E questa era la potenza di Alfred, <br /> alla fine del suo cammino; <br /> tra questi combattenti, saggi o selvaggi, <br /> egli era il meno distante da quel bambino, <br /> che ammucchiava pietre tutto il giorno. (pp. 109-110)