La ballata del cavallo bianco: differenze tra le versioni

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'''La ballata del cavallo bianco''' è un poema scritto da [[Gilbert Keith Chesterton]].
 
===Dedica===
*Ricordi quando c'incamminammo, <br /> ombre di drago riflesse nella luna, <br /> e fra le tinte di fuoco della notte <br /> fummo dove combatterono la battaglia ignota <br /> e vedemmo i tronchi anneriti dove eruppe la furia, <br /> un rovo nero sopra Ethandune? <br /> Ed io pensai: "Camminerò con te, <br /> come l'uomo cammina accanto a Dio, <br /> un ramingo che segue una stella vagante, <br /> il cuore vagante di tutto ciò che esiste, <br /> la croce ardente dell'amore e della guerra <br /> che, come te, va avanti". (p. 27)
 
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==Libro IV - La donna nella foresta==
[[File:Pictures of English History Plate VII - King Alfred and the Cakes.jpg|thumb|right|Alfred sorveglia la torta della donna]]
*Alfred, chinandosi faticosamente, <br /> si sedette presso il fuoco per sorvegliarlo, <br /> e come la donna si era impietosita di lui, <br /> così lui si mosse a pietà di lei. <br /> E pregava: "O grande cuore nella notte, <br /> raggio che sorgi in mezzo al buio, <br /> la penombra sparirà e sorgerà il mattino <br /> e niente di tutto questo capiterà a lei, <br /> fino a quando Dio sconvolgerà il mondo <br /> e tutti gli ultimi saranno i primi. <br /> E Dio, insieme al popolo che lo serve, <br /> ha condiviso la Sua legge tremenda: <br /> non si è fatto servo anch'Egli, <br /> non è stato anch'Egli dimenticato? <br /> Non fu forse Dio il mio giardiniere, <br /> silenzioso come un servo, <br /> che fece crescre le querce sulle alture <br /> e riempì di piante i nostri cimiteri? <br /> E non fu forse Dio il mio armaiolo, <br /> scrupoloso e senza compenso, <br /> che saldò il mio teschio come un elmo <br /> e delle costole fece il mio usbergo? <br /> Non fu forse il grande servo canuto <br /> dei miei antenati e mio, <br /> che costruì questo teatro di pini, <br /> che allevò il pollame e maturò le vigne, <br /> che lavorò, passò e non lasciò altra traccia <br /> se non misericordia e mistero?" <br /> (p. 73)
*Ma in questo grigio mattino della vita, <br /> a volte giunge alla mente <br /> una piccola luce che scintilla e vola, <br /> come una stella che ondeggia nel vento. <br /> Una stella che giunge dall'ignoto, senza nome, <br /> una luce che guizza e volteggia, <br /> e grida che, circondati da siepi o dall'alto di una collina, <br /> persino sulla terra, alla fine può essere il peggio <br /> quando si affrontano i signori del male. <br /> E' un bagliore che danza, il fremito di una stella, <br /> che l'onda di un arido vento spinge e fa girare, <br /> ma sembra che essa canti di una virtù impavida, <br /> di un tempo che non ha potere sulla morte e sulla vita, <br /> e canta che il regno dei poveri sulla terra <br /> verrà, come accade in cielo. (p. 74)