Roberto Cotroneo: differenze tra le versioni

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{{Intestazione|Blowin' in the web}}
* Abbiamo trasformato lentamente i social network, senza che molti media se ne accorgessero troppo, da luoghi dell'esibizionismo, luoghi del mostrarsi per quello che si fa, in luoghi dell'anima, in luoghi dove finalmente l'identità prende un suo ruolo sempre più importante, e dove il privato e il pubblico sono divisi sempre meno, sono una linea sottile, fragile, impercettibile. (da ''Il libro che si scrive ogni giorno'', ''Sette'', 6 luglio 2012)
* Il testo, la [[musica]], l'[[arte]], la fotografia, il [[cinema]], e in generale anche le immagini sono manipolabili, citabili, ricostruibili come fossero dei Lego della modernità, dei Lego pieni di senso che nessuno prima sapeva davvero come usare. Il lato emozionale dei social network ha fuso inconsci, per dirla con [[Carl Gustav Jung|Jung]], trasformandoli in collettivi, generando altri mondi e altre scritture. Ha cercato risposte in domande che si fanno nel vento del web, e a sua volta ha generato domande che nessuno prima aveva pensato esistessero. Siamo di fronte a un lenta rivoluzione sociale e culturale, che forse sarà lunga, e troverà molte resistenze. Ma che potrebbe cambiare tutto. (''ibidem'')
* È come se attraverso i nuovi mezzi che conosciamo molto bene, a cominciare dai social network, il mondo avesse aperto il suo catalogo: lasciandoci scegliere quello che vogliamo, ma anche permettendoci di inventare mondi che prima non c'erano nella nostra vita. Cambiando i linguaggi, inventando il nuovo libro del mondo che è di tutti, che tutti possono leggere, e che non è scritto in modo convenzionale. (da ''È scoppiata la rivoluzione interiore'', ''Sette'', 13 luglio 2012)
* Raccontare la propria identità è un outing emotivo a cui tutti stanno cominciando a cedere, e non perché manca il pudore di fare attenzione a quel che si scrive e si dice. Ma perché è cambiata una nuova forma di senso del pudore: quella del pudore interiore. E forse questa è la nuova rivoluzione, la liberazione interiore di oggi è come la liberazione sessuale degli anni Sessanta. Se questa liberazione interiore ed emotiva, fatta di poesia e letteratura, musica e altre storie, diventa il proprio dna, non si può più prescindere da questo. Ma se tutte queste cose diventano il nostro dna vuol dire che siamo più colti e più intelligenti di prima, ma soprattutto più sensibili e ricettivi. Così il web 2.0 diventa un luogo di domande e di risposte, ma soprattutto di ascolto, a cui nessuno saprà più rinunciare senza rinunciare a una parte importante di se stesso. (''ibidem'')