Ivan Illich: differenze tra le versioni

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*La [[Linguaggio|lingua]], il più fondamentale dei beni comuni, è contaminata da contorti fili gergali, ognuno manovrato da una professione. L'espropriazione delle parole, l'impoverimento del lessico quotidiano e la sua degradazione a terminologia burocratica corrispondono, in modo ancor più intimamente avvilente, a quella particolare forma di degradazione ambientale che toglie agli uomini la capacità di sentirsi utili se non hanno un impiego retribuito. (p. 53)
*Quando io ho imparato a parlare, non esistevano altri «problemi» fuorché quelli di matematica o di scacchi; le «soluzioni» erano saline o legali, e «bisogno» era per lo più usato in forma verbale. Espressioni come «ho un problema» oppure «ho un bisogno» suonavano alquanto bislacche. Quand'ero adolescente, e mentre Hitler elaborava «soluzioni», si diffusero anche i «problemi sociali». Varietà sempre nuove di «bambini con problemi» venivano scoperte tra i poveri man mano che gli assistenti sociali imparavano a marchiare le loro prede e a standardizzarne i «bisogni». Il bisogno, inteso come sostantivo, fu la biada che fece esplodere le professioni fino a instaurarne il dominio. La povertà si venne modernizzando. Da esperienza, i managers la tradussero in misura. I poveri divennero i «bisognosi». (pp. 53-54)
*Quando sono nato io, prima che Stalin, Hitler e Roosevelt salissero al potere, soltanto i ricchi, gli ipocondriaci e gli appartenenti ad alcune categorie d'élite affermavano d'aver bisogno di assistenza medica quando avevano qualche linea di febbre. [(pp...] 55-56)
*Oggi sono ben pochi coloro che riescono a scansare a lungo le prestazioni mediche. In Italia come negli Stati Uniti, in Francia o in Belgio, un cittadino su due è sorvegliato contemporaneamente da vari specialisti della salute, che lo curano, lo consigliano o, come minimo, lo tengono sotto osservazione. L'oggetto di questa assistenza specialistica è il più delle volte uno stato – dei denti, dell'utero, del sistema nervoso, della pressione sanguigna o dell'attività ormonica – di cui il «[[paziente]]» non patisce. Sicché oggi non sono più i pazienti a costituire la minoranza, ma quei devianti che in qualche modo restano fuori da tutte le classi di pazienti. (pp. 55-56)
*È cambiata persino la figura dell'[[Ipocondria|ipocondriaco]]. Il medico degli anni '40 definiva con questo termine colui che bussava continuamente alla porta del suo studio, il malato immaginario. I medici d'oggi invece indicano col medesimo nome la minoranza che li fugge: gli ipocondriaci sono i sani immaginari. (p. 57)
*Essere attivo cliente di parecchi professionisti ti dà un posto ben definito in quel regno dei consumatori intorno al quale ruota la nostra società. Trasformandosi da professione liberale consultiva in professione dominante e menomante, la medicina ha così incommensurabilmente accresciuto il numero dei bisognosi. (p. 57)
*Già nella scuola materna il bambino viene preso in carico da tutto un gruppo di specialisti: l'allergista, il foniatra, il pediatra, lo psicologo dell'infanzia, l'assistente sociale, l'esperto di educazione psicomotoria, la maestra. Costituendo questa équipe pedocratica, i numerosi e vari professionisti tentano di dividersi quel tempo che è diventato il principale limite all'attribuzione di ulteriori bisogni. (p. 58)
*Sparisce la comunità, sostituita da una nuova placenta composta di tubi che erogano assistenza professionale. Sottoposta a cure intensive permanenti, la vita si paralizza. (p. 59)
 
===''Invece dell'istruzione''===