Michail Afanas'evič Bulgakov: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Perché mai una simile offesa? Una simile ingiustizia? Perché c'era stato bisogno di portare via la madre, quando tutti si erano riuniti, quando era giunto un momento di sollievo? Dio che volava nel cielo nero, screpolato, non dava alcuna risposta, e lo stesso Nikolka ancora non sapeva che qualsiasi cosa accada, accade sempre così come è necessario, e solo per il meglio.
 
Dio che volava nel cielo nero, screpolato, non dava alcuna risposta, e lo stesso Nikolka ancora non sapeva che qualsiasi cosa accada, accade sempre così come è necessario, e solo per il meglio
*Quando nessuno vede, si può essere se stessi.
 
*Dalle quattro del pomeriggio la luce cominciava ad ardere nelle finestre delle case, in tondi globi elettrici, nei lampioni a gas, nei fanali delle case con i numeri illuminati, e nelle vetrate a tutta parete delle centrali elettriche, che evocavano il pensiero del futuro elettrico dell'umanità, terribile ed irrequieto, con le loro finestre a tutta parete dove si vedevano le ruote scatenate delle macchine che giravano senza posa, squassando fino alle radici le fondamenta stesse della terra.
 
*Scintillava di luce e traboccava luce, riluceva e danzava e baluginava la Città, nelle notti, fino al mattino, e al mattino si spegneva, indossava il fumo e la nebbia.
 
*Oh, solo colui che è stato a sua volta sconfitto conosce il sapore di questa parola! Assomiglia ad una stanza nella quale si sia guastata la l'illuminazione. Assomiglia ad una stanza in cui sulla carta da parati strisci una muffa verde, gravida di una vita malata. Assomiglia a rachitici demoni fanciulli, all'olio rancido, a una bestemmia pronunciata da voci femminili, nel buoi. In una parola assomiglia alla morte.
 
*"Signore, i tuoi pope dicono che i bolscevichi finiranno all'inferno. E questo allora," dico, "che è? Loro non credono in Te, e guarda un po' che razza di caserme gli hai preparato." "E così non credono?" domanda.
 
*"Per quanto è vero Dio", dico, e io stesso, capisce, mi spavento, suvvia dire a Dio parole del genere! Lo guardo e quello sorride. Ma cosa sto a fare, penso, a raccontargli certe cose che lui conosce meglio di me. Tuttavia sono curioso di sapere quello che dirà. E lui dice: "Se non ci credono," dice, "che ci si può fare? Lasciali perdere. A me la cosa non fa né caldo né freddo. E anche a te," dice, "e anche a loro," dice, "fa lo stesso. Perché a me della vostra fede non viene in tasca un bel niente. Uno crede, un altro non crede, ma vi comportate tutti allo stesso modo; adesso vi pigliate a vicenda per la gola, e per quel che riguarda le caserme, Zilin, qui bisogna capire, Zilin, che voi siente tutti uguali - morti ammazzati sul campo di battaglia. Questo, Zilin, va capito, e non tutti ci riescono. E tu, in generale, Zilin," dice, "non star lì a spaccarti la testa con simili domande. Vivi la tua vita, spassatela."
 
*L'uomo ha eretto, senza neppure saperlo, torri, segnali d'allarme e armi per un unico scopo - fare la guardia alla guerra e al focolare degli esseri umani. E per questo che combatte e, a dire il vero, non si dovrebbe combattere per nessun'altra ragione al mondo.
 
*Se così avesse fatto, la sua vita sarebbe andata in modo del tutto differente, ma ecco che così non fece. Esiste una forza tale che a volte ti costringe a guardare giù nell'abisso, dall'alto di un monte... che trascina verso il freddo... verso l'abisso.
 
*C'era la pace, ed ecco che la pace era stata uccisa. Gli anni passati non tornano.
 
*Forse sono i soldi che impediscono di essere simpatici
 
*Il sovrannaturale, nella vita, non esiste. Percheé tutto, in essa, è sovrannaturale.
 
*Donne del demonio... mai che fossero attratte da una brava persona.
 
*Le consiglio caldamente di leggere meno l'Apocalisse... le ripeto che le è dannosa.
 
*Fuori la notte continuava a sbocciare. Nella sua seconda metà tutta la pesante azzurrità, il sipario di Dio, che rivestiva il mondo, si ricoprì di stelle. Era come se nell'altezza incommensurabile di là da questa azzurra cortina, accanto alle porte regali, stessero celebrando il vespro che precede le grandi feste. Sull'altare si accendevano i lumini, ed essi trasparivano sul sipario come intere croci, come cespugli e quadrati.
 
*Tutto passa. Le sofferenze, i tormenti, il sangue, la fame e la pestilenza. La spada sparirà, e le stelle invece rimarranno, quando anche le ombre dei nostri corpi e delle nostre azioni più non saranno sulla terra. Le stelle rimarranno allo stesso modo immutabili, allo stesso modo scintillanti e meravigliose. Non esiste uomo sulla terra che non lo sappia. Perché allora non vogliamo la pace? Perché non vogliamo rivolgere il nostro sguardo alle stelle? Perché?