John Fante: differenze tra le versioni

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'''John Fante''' (1909 – 1983), scrittore statunitense.
 
==Citazioni==
* Figli – bah, borbottò. Odiano il loro padre.... Si vergognano della propria carne e del proprio sangue.... Meglio morire. Ti seppelliscono. Ti dimenticano... (da ''Full of Life'')
* La cucina : il vero regno di mia madre, l'antro caldo della strega buona sprofondato nella terra desolata della solitudine, con pentole piene di dolci intingoli che ribollivano sul fuoco, una caverna d'erbe magiche, rosmarino e timo e salvia e origano, balsami di loto che recavano sanità ai lunatici, pace ai tormentati, letizia ai disperati. Un piccolo mondo venti-per-venti: l'altare erano i fornelli, il cerchio magico una tovaglia a quadretti dove i figli si nutrivano, quei vecchi bambini richiamati ai propri inizi, col sapore del latte di mamma che ancora ne pervadeva i ricordi, e il suo profumo nelle narici, gli occhi luccicanti, e il mondo cattivo che si perdeva in lontananza mentre la vecchia madre-strega proteggeva la sua covata dai lupi di fuori. (da ''La confraternita del Uva'')
*Le donne di [[Napoli]] sono dei maiali. Sono maiali grassi con dei vestiti sciatti, di solito neri, macchiati di salsa di pomodoro, urina, grasso, o dalla cacca di un bebè. [...] Ma devo anche spiegare che sono meravigliose, ognuna ha il volto della madre di Dio e le mani contorte, incallite e tenere delle donne che hanno passato la vita a badare ai propri figli e ai propri uomini. (da ''Lettera a Joyce''; in ''Tesoro, qui è tutto una follia: lettere dall'Europa, 1957-1960'', traduzione di Alessandra Osti, Fazi, 1999)
*Meglio morire di bevute che morire di sete. (Angelo Musso; da ''La Confraternita del Uva'')