William Faulkner: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*I nomignoli sono una cosa volgare. Li usa solo la gente ordinaria. (''Sette aprile 1928'', 1997, p. 55)
*''È un pezzo che scappi, disse Jason, ma non sei mai andata piú in là dell'ora di cena.'' (''Sette aprile 1928'', 1997, p. 62)
*Quando l'ombra del telaio si disegnò sulle tendine era tra le sette e le otto del mattino, e fui di nuovo dentro il tempo, sentendo il ticchettio dell'orologio. Era quello del nonno e quando me lo diede il babbo disse: Quentin, eccoti il mausoleo di ogni speranza e desiderio; è molto probabile, purtroppo, che te ne serva anche tu per ottenere il reducto absurdum di ogni umana esperienza, che non farà per i tuoi bisogni individuali piú di quanto fece per i suoi o per quelli di suo padre. Non te lo do perché tu possa ricordarti del tempo, ma perché ogni tanto tu possa dimenticarlo per un attimo e non sprecare tutto il tuo fiato nel tentativo di vincerlo. Perché, disse, le battaglie non si vincono mai. Non si combattono nemmeno. L'uomo scopre, sul campo, solo la sua follia e disperazione, e la vittoria è un'illusione dei filosofi e degli stolti. (''Due giugno 1910'', 1997, p. 67)
*Non è quando si capiscecapisci che nulla può venirciaiutarti in aiuto: religione, orgoglio, nulla;qualsiasi cosa – è quando si capiscecapisci di non aver bisogno dell'aiuto di nessunonulla. (p''Due giugno 1910'', 1997, pp. 6670 sg.)
*Parlavano tutti insieme, con voci insistenti e impazienti, contraddittorie, trasformando una cosa irreale in una possibilità, poi in una probabilità, poi in un fatto incontrovertibile, come fa la gente quando i suoi desideri diventano parole. (''Due giugno 1910'', 1997, p. 104)
*Mi sembra che la gente, che tanto si fa usare dalle parole, sia coerente almeno in questo: nell'attribuire saggezza a una lingua immota; […]. (''Due giugno 1910'', 1997, p. 105)
*Io non prometto mai niente a una donna, e non le faccio capire che cosa ho intenzione di darle. È l'unico modo per tenerle a bada. Lasciarle sempre nell'incertezza. (''Sei aprile 1928'', 1997, p. 173)
*Sono lieto di non avere una di quelle coscienze che si devono sempre incoraggiare come un cucciolo malato. (''Sei aprile 1928'', 1997, p. 203)
 
*I bianchi danno i [[Denaro|quattrini]] ai negri perché sanno che il primo bianco che arriva con una banda se li riprende, e allora il negro si rimette a lavorare per guadagnarne degli altri. (p. 16)
*Sono sempre le abitudini [[Ozio|oziose]] quelle che si rimpiangono. (p. 63)
*Non è quando si capisce che nulla può venirci in aiuto: religione, orgoglio, nulla; è quando si capisce di non aver bisogno dell'aiuto di nessuno. (p. 66)
*Quel che vi è di meglio nel [[pensiero]] si aggrappa come edera morta su vecchi mattoni morti. (p. 79)
*Un [[uomo]] vivo è meglio di qualsiasi uomo morto, ma nessun uomo vivo o morto è molto migliore di qualsiasi altro uomo vivo o morto. (p. 84)