Agostino Gemelli: differenze tra le versioni

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Padre '''Agostino Gemelli''', al secolo '''Edoardo Gemelli''' (1878 – 1959), religioso, medico, rettore e psicologo italiano.
 
*Il nostro soldato canta di frequente e volentieri. Nelle lunghe ore di attesa, che nella vita della guerra attuale sono così lunghe e frequenti, egli canta. EÈ per lui un bisogno. EÈ il mezzo con il quale manifesta i suoi sentimenti. E contro questo bisogno non sono soverchiamente efficaci nemmeno le proibizioni... Mentre i pensieri scorrono in lui, e rievoca affetti e dolori, e gioie, spontaneamente esprime l'interno sentimento con il canto, e, se uno intona una strofa, altri gli fanno eco; così si improvvisano i cori. Questo avviene soprattutto durante i lavori, durante le marce, a romperne la monotonia, a rinfrancare le forze con il ritmo e con la gaiezza di una strofa musicale. (''I canti del nostro soldato, documenti per la psicologia militare'', in ''Il nostro Soldato'', Milano, 1917, p. 191-213<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 634.</ref>)
*[L'[[università]] deve essere] focolaio di attività scientifica, vero laboratorio nel quale maestri e scolari collaborano ad indagare nuovi veri e a rivedere questioni già discusse. Così nello studente si educa lo spirito critico e, quel che più importa dato lo scopo speciale che la nostra Università ha, lo spirito di ricerca. (da una nota del 1919<ref>Citato in Emanuela Gazzotti, ''[http://www.vatican.va/jubilee_2000/magazine/documents/ju_mag_01042000_p-41_it.html Un traguardo e una partenza]'', ''Tertium Millennium'', aprile 2000, ''www.vatican.va''.</ref>)
*[Se al fianco] dei bolscevichi si sono schierati i mercanti di armi di nazioni ricchissime, ed i politici dei vari fronti popolari che obbedendo agli ordini di Mosca, difendono sé stessi e la loro ideologia, ecco il [[fascismo]] italiano che con il suo duce, rompendola con le ipocrisie diplomatiche, richiama la vecchia Europa a considerare dove gli errori dei suoi diplomatici la condurranno. (da ''Vita e pensiero'', gennaio 1938)