Quinto Orazio Flacco: differenze tra le versioni

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→‎Satire: I, X, 72-73
→‎Satire: I, 3, 68-69
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*Ecco a tutti i cantor vizio comune: | Pregati, non c'è caso che s'inducano | A cantar tra gli amici: non pregati | Non la finiscon mai. (I, 3, 1-3, traduzione di Tommaso Gargallo, citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 546)
:''Omnibus hoc vitium est cantoribus, inter amicos | Ut nunquam inducant animum cantare rogati, | Injussi nunquam desistant''.
 
*Perché nessuno nasce senza vizi, e ottimo è colui che è travagliato dai più leggeri. (I, 3, 68-69)
:''Nam vitiis nemo sine nascitur; optimus ille est, | Qui minimis urgetur''.
 
*Ci creda l'ebreo Apella, non io; poiché so che gli dêi menano vita tranquilla; e se la natura fa talora qualche portento, non sono gli dêi corrucciati a mandarlo dall'alta volta celeste. (I, 5, 100-103)