Carmine Crocco: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Carmine Crocco==
*È una cosa impossibile pensare all'[[anarchia]]; anche Sparta, Tebe, Corinto, Atene furono sotto l'anarchia, e che vantaggi ne ebbero? (citato in Romolo Ribolla,''Voci dall'ergastolo'', E. Loescher, 1903)
*{{NDR|su [[Giuseppe Garibaldi]]}} Era un uomo audace. Quello che ha fatto Garibaldi io l'ho tutto qui nel cervello e lo ricordo minutamente. (citato in ''Voci dall'ergastolo'')
*Il brigante è come la serpe, se non la stuzzichi non ti morde. (citato in ''Voci dall'ergastolo'')
*[[Francesco II]] era più infelice di me, perché soffriva insulti e maltrattamenti nel suo palazzo peggio di me. Vigilato e sorvegliato da tre polizie, la papale, la francese e quella del comitato liberale. (citato in Basilide Del Zio, ''Il brigante Crocco e la sua autobiografia'', Tipografia G. Grieco, 1903)
*Quand'io in Roma fui messo in prigione, reclamai più volte contro l'ingiusto trattamento che mi si usava. Una volta feci sapere per mezzo del giudice Pianore al re Francesco II che io gli aveva renduto dei grandi servigi, e che in compruova aveva due lettere che al re medesimo erano spedite da Bari. In risposta mi si fece sapere che il re medesimo non poteva ammettermi alla sua presenza per non compromettersi colle Potenze, ma che però mi confortava a stare di buon animo. Lo stesso mi fece ripetere altra volta, per monsignore Matteucci. Le autorità pontificie poi mi fecero sentire che esse non mi potevano mettere in libertà, perché il Governo italiano le avrebbe accusato alle Potenze estere di favoritismo e di protezione verso i briganti. (citato in ''Il brigante Crocco e la sua autobiografia'')
*Quando passavo io tutti mi venivano appresso sicuri, io andavo avanti e dicevo: se volete esser sicuri venite dietro di me: perché io ero astuto, con uno strattagemma ero capace di andare in mezzo all'esercito nemico senza farmi riconoscere. (dacitato in ''Voci dall'ergastolo'')
*Senza dubbio, ho fatto del male alla società, ma io facevo per difendere la mia vita; per essa avrei dato fuoco a tutto il mondo. (dacitato in ''Voci dall'ergastolo'')
 
===Attribuite===
*E intorno a noi il timore e la complicità di un popolo. Quel popolo che disprezzato da regi funzionari ed infidi piemontesi sentiva forte sulla pelle che a noi era negato ogni diritto, anche la dignità di uomini. E chi poteva vendicarli se non noi, accomunati dallo stesso destino? Cafoni anche noi, non più disposti a chinare il capo. Calpestati, come l'erba dagli zoccoli dei cavalli, calpestati ci vendicammo. Molti, molti si illusero di poterci usare per le rivoluzioni. Le loro rivoluzioni. Ma libertà non è cambiare padrone. Non è parola vana ed astratta. È dire senza timore, È MIO, e sentire forte il possesso di qualcosa, a cominciare dall'anima. È vivere di ciò che si ama. Vento forte ed impetuoso, in ogni generazione rinasce. Così è stato, e così sempre sarà... (il personaggio di Crocco in ''[http://www.consiglio.basilicata.it/pubblicazioni/grancia/grancia.pdf La storia bandita]'', spettacolo del Parco della Grancia, pag. 20)
 
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==Bibliografia==
*Carmine Crocco, ''[http://www.parcostorico.it/files/resourcesmodule/@random44a81683e9b64/1151924512_crocco.PDF Come divenni brigante – Autobiografia]'', a cura di Mario Proto.
*Basilide Del Zio, ''Il brigante Crocco e la sua autobiografia'', Tipografia G. Grieco, 1903.
*Romolo Ribolla, ''Voci dall'ergastolo'', E. Loescher, 1903.
 
==Altri progetti==