Decimo Giunio Giovenale: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m ordine sezioni |
Aggiunta fonte, sistemazione |
||
Riga 14:
*Molti individui, come i diamanti grezzi, nascondono splendide qualità dietro una ruvida [[apparenza]].
*Nessuno ha mai raggiunto gli abissi della malvagità tutti in un colpo.
*Questo voglio, così comando, che il mio volere valga da ragione.▼
*Se vuoi gustare veramente un [[piacere]], conceditelo raro.
*Una moglie perfetta, bella, elegante, ricca, feconda, di buona famiglia e di ottima [[Moralità|moralità]] ammesso che esista sarebbe insopportabile per chiunque. Quale nobiltà, quale bellezza, quale virtù valgono tanto da sentirsele rinfacciate di continuo?
Line 24 ⟶ 23:
===Citazioni===
*L'[[onestà]] è [[lode|lodata]] e [[morte|muore]] di [[freddo]]. (I, 74)
:''Probitas laudatur et alget.''
*Da ciò le ire e il pianto. (I, 168).
:''Inde irae et lacrymae''.
*Nessuna fiducia nell'aspetto [[esteriorità|esteriore]].<ref name="multidieci">{{Rif|10}}</ref> (II, 8)
:''Frontis nulla fides''.
:''Defendit numerus''.
*La [[critica]] è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe. (II, 63)▼
▲:''Defendit numerus''. (II, 46) <ref>citato in J. R. Newman (ed.) The World of Mathematics, New York: Simon and Schuster, 1956, p. 1452</ref>
*Che cosa farò a [[Roma]]? Non so mentire. (III, 41)▼
▲*La [[critica]] è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe.
▲:''Dat veniam corvis, vexat censura columbas.'' (II, 63)
*Ciascuno ha tanta [[reputazione]]
▲*Che cosa farò a [[Roma]]? Non so mentire.
*L'amara [[povertà]] non ha in sé nulla di più [[crudeltà|crudele]]
▲:''Quid Romae faciam? Mentiri nescio.'' (III, 41)
:''Nil habet infelix paupertas durius in se
*Non è facile emergere per coloro alle cui [[virtù]] è ostacolo la scarsezza dei mezzi. (III, 164)▼
▲*Ciascuno ha tanta [[reputazione]]<br />quanti sono i [[denaro|quattrini]] nella sua cassaforte.
▲:''Quantum quisque sua nummorum servat in arca,<br />tantum habet et fidei.'' (III, 143-144)
▲*L'amara [[povertà]] non ha in sé nulla di più [[crudeltà|crudele]]<br />del [[fatto]] che rende [[ridicolo|ridicoli]] gli [[uomo|uomini]].
▲:''Nil habet infelix paupertas durius in se<br />quam quod ridiculos homines facit.'' (III, 152-153)
▲*Non è facile emergere per coloro alle cui [[virtù]] è ostacolo la scarsezza dei mezzi.
▲:''Haud facile emergunt quorum virtutibus obstat res angusta domi.'' (III, 164)
*Tutti qui viviamo in una condizione di ambiziosa povertà. (III, 182-183)
:''Hic vivimus ambitiosa | paupertate omnes''.
*A [[Roma]] tutto ha un prezzo. (III, 183-184)
*Un uccello raro sulla terra, e in tutto simile a un cigno nero. (VI, 165)▼
▲*Questo voglio, così comando, che il mio volere valga da ragione. (VI, 223)
▲*Un uccello raro sulla terra, e in tutto simile a un cigno nero.
:''Hoc'' (non ''Sic'') ''volo, sic iubeo, sit pro ratione voluntas''.
▲:''Rara auis in terris nigroque simillima cycno.'' (VI, 165)
▲*''Ma chi farà la [[Vigilanza|guardia]] | ai guardiani stessi?''
▲:''Sed quis custodiet ipsos | custodes?'' (VI, 347-348)
*Nulla è più insopportabile di una donna ricca. (VI, 460)
:''Intolerabilius nihil est quam femina dives''.
*Un [[uomo]] [[fortuna|fortunato]] è più [[rarità|raro]] di un corvo bianco. (VII, 202)▼
▲*Un [[uomo]] [[fortuna|fortunato]] è più [[rarità|raro]] di un corvo bianco.
*Tutti desiderano possedere la [[conoscenza]], ma relativamente pochi sono disposti a pagarne il prezzo. (VII)▼
▲:''Felix ille tamen corvo quoque rarior albo.'' (VII, 202)
:''Omnes discere cupiunt artem oratoriam, sed nemo magistris vel rhetoribus debitam dignamque laboris molestissimi mercedem vult solvere.''
▲*Tutti desiderano possedere la [[conoscenza]], ma relativamente pochi sono disposti a pagarne il prezzo.
▲:''Omnes discere cupiunt artem oratoriam, sed nemo magistris vel rhetoribus debitam dignamque laboris molestissimi mercedem vult solvere.'' (VII)
*La [[virtù]] è la sola e unica nobiltà. (VIII, 20)
:''Nobilitas sola est atque unica virtus''.
*Il viandante con le saccoccie vuote può cantare in faccia al ladro. (X, 22)
:''Cantabit vacuus coram latrone viator''.
*Pane e [[gioco|giochi]]. {{NDR|per distrarre il popolo}} (X, 81)▼
▲*Pane e [[gioco|giochi]]. {{NDR|per distrarre il popolo}}
*Animo equilibrato in un [[corpo]] [[salute|sano]]. (X, 356)▼
▲:''Panem et circences.'' (X, 81)
▲*Animo equilibrato in un [[corpo]] [[salute|sano]].
▲:''Mens sana in corpore sano.'' (X, 356)
*Nessun colpevole può essere assolto dal tribunale della sua [[Coscienza|coscienza]]. (XIII, 2-3)
:''Se | iudice nemo nocens absolvitur''.
**Un uomo subisce una pena infamante per un crimine che ad un altro conferisce una corona. (XIII, 105)
:''Ille crucem sceleris pretium tulit, hic diadema''.
*La [[vendetta]] è il [[piacere]] abietto di una mente abietta. (XIII, 190-191)
:''Semper et infirmi est animi exiguique voluptas | ultio''.
*Il [[bambino]] ha [[diritto]] a tutto il [[rispetto]]. (XIV, 47)▼
▲*Il [[bambino]] ha [[diritto]] a tutto il [[rispetto]].
*Quanto più i [[denaro|quattrini]] aumentano, tanto più ne cresce la [[desiderio|voglia]]. (XIV, 139)▼
▲:''Maxima debetur puero reverentia.'' (XIV, 47)
*La [[natura]], dando le [[lacrime]] al [[uomo|genere umano]], attesta di averlo dotato
▲*Quanto più i [[denaro|quattrini]] aumentano, tanto più ne cresce la [[desiderio|voglia]].
:''Mollissima corda
▲:''Crescit amor nummi quantum ipsa pecunia crevit.'' (XIV, 139)
▲*La [[natura]], dando le [[lacrime]] al [[uomo|genere umano]], attesta di averlo dotato<br />anche di un [[cuore]] facile alla commozione.<br />Questa è la parte migliore della nostra coscienza.
▲:''Mollissima corda<br />humano generi dare se natura fatetur,<br />quae lacrimas dedit. Haec nostri pars optima sensus.'' (XV, 131-133)
==Note==
|