Giovanni Passannante: differenze tra le versioni
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==Citazioni su Giovanni Passannante==
*Aveva ceduto ad un impeto irresistibile di rivolta, lo torturò il [[Umberto I d'Italia|re magnanimo]] a mente fredda durante trentadue anni, minuto per minuto, fino a consumazione. ([[Luigi Galleani]])
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*Governanti d'Italia, abbiate dunque pietà della povertà della popolazione! L'attentato di Passannante è un avvertimento. Nelle risposte che egli dà nel corso dei suoi interrogatori, s'intravvede, a momenti, ciò che passa nel cervello di coloro che sono profondamente irritati dallo stato di indigenza delle classi meno abbienti. Il parlamento continua a votare milioni e milioni per fortificazioni, corazzate, uniformi, palazzi ed archi di trionfo. Non vede che sta preparando la strada alle future rivoluzioni politiche e sociali. ([[Émile de Laveleye]])
*I regicidi non li uccidono, ma al contrario, prolungano la loro vita, perché sentano meglio la morte. Guardate Passannante ed Acciarito, entrambi pazzi. [...] Tutti coloro che hanno fatto vivere Passannante sono stati promossi di grado e decorati, perché certi grand'uomini hanno bisogno, per vivere, delle sofferenze degli eroi che li fanno tremare. ([[Amilcare Cipriani]])
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*Passannante è rimasto seppellito vivo, nella più completa oscurità, in una fetida cella situata al di sotto del livello dell'acqua, e lì, sotto l'azione combinata dell'umidità e delle tenebre, il suo corpo perdette tutti i peli, si scolorì e gonfiò … il guardiano che lo vigilava a vista aveva avuto l'ordine categorico di non rispondere mai alle sue domande, fossero state anche le più indispensabili e pressanti. Il signor Bertani … poté scorgere quest'uomo, esile, ridotto pelle e ossa, gonfio, scolorito come la creta, costretto immobile sopra un lurido giaciglio, che emetteva rantoli e sollevava con le mani una grossa catena di 18 chili che non poteva più oltre sopportare a causa della debolezza estrema dei suoi reni. (Salvatore Merlino; citato in ''L'Italia così com'è'', 1891 in "Al caffè", di [[Errico Malatesta]], 1922)
*Signori, pensiamo ai poveri digiuni, andiamo a desinare... anche per un po' di riguardo ai cuochi... che vedete cosa fanno!... ([[Umberto I d'Italia|Umberto I]])
▲*Un uomo, male in arnese, sottile di persona, brutto di volto, feroce negli occhi, avente la mano avvolta in un panno rosso, si slanciò dalla folla allo sportello della carrozza; saltò sullo scalino del montatorio e cercò con un coltello di colpire il re. ([[Felice Venosta]])
==Bibliografia==
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