Ninna nanna (romanzo): differenze tra le versioni

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*Questa è la sua storia. Di come mi possiede. Di come una canzone ti entra in testa e non se ne va più. Di come uno pensa che dovrebbe essere la vita. Di come le cose catturano la tua attenzione. Di come il passato ti insegue in ogni singolo giorno del tuo futuro.
 
* Ti fanno una sola domanda. Poco prima di diplomarti alla scuola di giornalismo, ti chiedono di immaginarti nei panni di un reporter. Lavori in un importante quotidiano di una grande città e una sera, la vigilia di Natale, il caporedattore ti spedisce a indagare su un caso di morte. <br/> La polizia e l'ambulanza sono già sul posto. Il corrido dello squallido condominio è già stipato di vicini in accappatoio e ciabatte. Nell'appartamento c'è una giovane coppia che singhiozza accanto all'albero di natale. Il figlio è morto soffocato da uno degli addobbi dell'albero. Raccogli i dati che ti servono, nome del bambino, età e via dicendo, dopodiché torni in redazione che è quasi mezzanotte e riesci a finire l'articolo giusto in tempo per mandarlo in stampa. <br/> Lo fai leggere al caporedattore e lui te lo stronca perché non hai scritto di che colore era l'addobbo. Rosso o verde? Vederlo è impossibile, e a te non è venuto in mente di chiederlo. <br/> Dalla tipografia strillano che bisogna chiudere la prima pagina, e tu hai solo due scelte. <br/> Chiamare i genitori e farti dire il colore. <br/> O rifiutarti di chiamarli e perdere il lavoro.
 
*Il problema delle storie è che le racconti a giochi fatti. <br/> Anche le telecronache di baseball, gli home-run e i fuoricampo, persino quelli sono in ritardo di qualche minuto. Persino i programmi tv in diretta arrivano un paio di secondi dopo. <br/> Persino il suono e la luce non superano una certa velocità. <br/> Un altro problema è chi la storia la racconta. Il chi, il cosa, il dove, il quando e il perché del giornalismo. La forma che il messaggero dà ai fatti. Quello che i giornalisti chiamano il guardiano. Il fatto che il modo in cui si presenta una storia è tutto. <br/> La storia dietro la storia.
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*Ed eccomi qua, una settimana dopo. Sempre un passo indietro, a giochi fatti.
 
* La maggior parte delle risate preregistrate che si sentono in TV risalgono all'inizio degli anni Cinquanta. Oggi buona parte della gente che sentite ridere è morta.
 
*Nella vita c'è di peggio che trovare tua moglie e tua figlia morti. Per esempio vedere il mondo che li uccide. Tua moglie che invecchia e si stanca di te. I tuoi figli che fanno la conoscenza di tutto ciò da cui hai cercato di proteggerli. Droghe, divorzio, conformismo, malattie. Tutti quei bei libri, la musica, la televisione. Gli svaghi. Uccidere una persona a cui vuoi bene non è la peggiore cosa che le si può fare. Il più delle volte preferiamo che sia il mondo a farlo. E intanto leggiamo il giornale.
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*Ecco cosa ti spacciano per civiltà. <br/> Gente che non butterebbe una sola cartaccia dal finestrino della macchina e poi vi passa accanto con l'autoradio a palla. Gente che al ristorante non si sognerebbe ma di appestarti col fumo del suo sigaro e poi sbraita nel cellulare. Che grida anche quando la distanza che la separa dall'interlocutore è quella di un piatto da portata. <br/> Gente che non si sognerebbe mai di usare pesticidi o insetticidi e poi infesta il quartiere con lo stereo sparando dischi di cornamuse scozzesi. Di lirica cinese. Di musica country e western. <br/> Fuori, un uccellino che canta ci sta bene. Patsy Kline no. <br/> Fuori c'è già il frastuono del traffico, che basta e avanza. Aggiungerci il concerto per piano in mi minore di Chopin non migliora la situazione. <br/> Tu accendi la musica per coprire il rumore. Altri alzano la loro musica per coprire la tua. Tutti quanti si comprano uno stereo più potente. É la corsa agli armamenti del suono. E non è con le frequenze alte che vinci. <br/> Non conta la qualità. Conta il volume. <br/> Non conta la musica. <br/> Conta vincere. <br/> Per sbaragliare i concorrenti ti ci vogliono i bassi. Le finestre devono tremare. Nascondi la linea melodica con l'equalizzatore e ti metti a sbraitare le parole della canzone. Ci infili dentro delle volgarità e sottolinei bene ogni singola parolaccia. <br/> É così che vinci. Perché alla fin fine è una faccenda di potere.
 
* Il vecchio [[George Orwell]] aveva capito tutto, ma al rovescio.<br/> Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello. Il Grande Fratello si dà da fare per tenere viva la tua attenzione in ogni singolo istante di veglia. Fa in modo che tu possa sempre distrarti. Che sia completamente assorbito.<br/> Fa in modo che la tua immaginazione avvizzisca. Finché non diventa utile quanto la tua appendice. Fa in modo di colmare la tua attenzione, sempre e comunque.<br/> Questo significa lasciarsi imboccare, ed è peggio che lasciarsi spiare. Nessuno deve più preoccuparsi di sapere che cosa gli passa per la testa, visto che a riempirtela in continuazione ci pensa già il mondo. Se tutti quanti ci ritroviamo con l'[[immaginazione]] atrofizzata, nessuno costituirà mai una minaccia per il mondo.
 
*Il trucco per dimenticare il quadro di insieme è osservare i dettagli da vicino. <br/> Il modo più rapido per chiudere una porta sulla realtà è seppellirsi nei dettagli. Nei dati di fatto. Il bello di fare il giornalista è che puoi nasconderti dietro il tuo block-notes. Tutto si riduce a un lavoro di ricerca costante.
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*Il potere corrompe. E un potere assoluto corrompe in maniera assoluta. Perciò si rilassi e si goda il suo giro in giostra. <br/> Anche la corruzione assoluta ha i suoi lati piacevoli.
 
* In un mondo in cui le promesse non hanno valore. In cui si promette solo per poi non mantenere, non sarebbe male veder rinascere il potere della parola.
 
*Pietre e bastoni ti rompono le ossa, ma attento a quelle cazzo di parole... <br/> Ma le parole possono fare un male cane...
 
* Nei punti in cui dovrebbe parlare la donna, invece, c'è silenzio. Un dolce silenzio, un silenzio d'oro. Troppo perfetto per essere il silenzio di una persona viva.
 
* Quella che noi chiamiamo natura, dice Ostrica, non è che uno dei tanti aspetti della devastazione compiuta quotidianamente dall'uomo. Ogni dente di leone è una bomba atomica innescata. Un agente bioinquinante. Una graziosa calamità gialla. <br/> Il fatto di poter andare tanto a Parigi come a Pechino, dice Ostrica, e di trovarci sempre un Mc Donald's, ecologicamente parlando equivale a diffondere forme di vita in franchising. I posti diventano tutti uguali. Il kudzu, le cozze zebra. Il giacinto d'acqua. Gli storni. I Burger King. <br/> Gli indigeni, tutto ciò che esiste. Scacciato via. <br/> "Alla fine l'unica biodiversità che ci rimarrà" dice, "sarà quella tra la Coca e la Pepsi." <br/> Dice: "Stiamo ridefinendo il paesaggio del mondo a colpi di stronzate".
 
*Non è questione di una notte sola. È una sensazione costante. Ogni notte, attraverso il Texas e l'Arizona, e poi nel Nevada, tagliando per la California e risalendo nell'Oregon, nello stato di Washington, nell'Idaho, nel Montana. Viaggiare di notte in macchina è sempre uguale. Ovunque. <br/> Nel buio, i posti si somigliano tutti.
 
* Uccidere una persona a cui si vuole bene non è la cosa peggiore che le si può fare.
 
*"Detesto chi sostiene di vedere i fantasmi. I fantasmi non esistono. Quando uno muore, muore. Non c'è nessun aldilà. Chi sostiene di riuscire a vedere i morti va solo in cerca di pubblicità. E chi crede nella reincarnazione non fa altro che rimandare la sua vita".
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*Potete dimenticarmi ma non per questo io smetterò di esistere!
 
*Personalmente, ritengo che la reincarnazione sia soltanto un ennesimo modo per rimandare.
 
*Le tendo un braccio e dico: "Mi dia la mano". <br/> E lei me la dà. E io non la lascio andare. E lei sembra non farci caso. E stiamo camminando mano nella mano. Ed è bello.
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*Dopo tutte le settimane trascorse in viaggio con Helen e Mona mi ero dimenticato quanto il silenzio può essere d'oro. <br/> ...quant'è importante la perfezione.
 
*Il modo migliore per buttare via la vita è prendere nota. Il modo più facile per evitare di vivere è stare a guardare. Cercare i dettagli. Riferire. Senza partecipare. Lasciare che il Grande Fratello canti e balli per te. Fare il giornalista. Essere un testimone affidabile. Un membro del pubblico pieno di gratitudine.
 
*Helen tende un braccio e dice: "Dammi la mano". <br/> E io gliela do. E lei non mi lascia andare. E ci baciamo. Ed è bello.
 
*Gli esperti che studiano l'antica Grecia dicono che all'epoca la gente non si considerava padrona dei propri pensieri. Quando gli antichi greci formulavano un pensiero era perché una divinità aveva deciso di dargli un ordine. Apollo gli diceva di essere coraggiosi. <br/> Atena di innamorarsi. <br/> Oggi la gente vede la pubblicità delle patatine al formaggio e si fionda fuori a comprarle.
 
*Non so più cos'è che voglio e cos'è che mi si costringe a volere con l'inganno. <br/> Mi riferisco al libero arbitrio. Esiste davvero oppure è Dio a stabilire e imporre tutto ciò che diciamo e desideriamo? Possediamo il libero arbitrio o sono i mass media e la cultura che ci controllano, che controllano i nostri desideri e le nostre azioni fin dal giorno in cui veniamo al mondo?...
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*"Ma allora, se davvero la realtà è solo frutto di un incantesimo, se davvero tu non vuoi ciò che pensi di volere...". <br/> Avvicina il viso al mio e dice: "Se non possediamo il libero arbitrio. Se non sai cos'è che davvero sai. Se non ami chi credi di amare. Cos'è che ti spinge a vivere?" <br/> Niente.
 
* Ognuno di noi [[possesso|possiede]] qualcuno, e al tempo stesso è posseduto da qualcun altro.
 
* È sorprendente quanto la gente fa in fretta a chiudere la porta sul passato.
 
* {{NDR|Ostrica}} ha l'età che avrebbe suo figlio Patrick. <br/> Helen ha l'età che avrebbe mia moglie, se avessi ancora una moglie. <br/> Ostrica è il figlio che avremmo potuto avere, se avessimo avuto un figlio. <br/> Ipoteticamente parlando, naturalmente. <br/> Questa è la vita che avrei potuto avere, se avessi avuto una vita.
 
*La voce dice: forse non finiamo all'inferno per quello che facciamo. Forse finiamo all'inferno per quello che non facciamo. Per le cose che lasciamo a metà.
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*E forse non finiamo all'[[inferno]] per quello che facciamo. Forse finiamo all'inferno per quello che non facciamo.
 
* Secoli fa, i marinai che intraprendevano lunghi viaggi erano soliti abbandonare su ogni isola deserta a cui approdavano una coppia di maiali. O una coppia di capre. Così facendo, se mai ci fossero ricapitati, avrebbero trovato una scorta di carne. [...] <br/> Alla visita successiva, i marinai sull'isola non trovavano nient'altro che branchi di maiali o greggi di capre. [...] <br/> Ostrica dice: «Vi ricorda niente? Non so, tipo Adamo ed Eva? [...] Vi capita mai di chiedervi quand'è che Dio tornerà sulla terra con una vagonata di salsa barbecue?»
 
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