Fausto Bertinotti: differenze tra le versioni
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*L'impresa {{NDR|Vittoria italiana dei Mondiali di calcio}} fa la gioia di un intero Paese, che nella festa scopre le ragioni di qualche momento di fraternità. (da ''La Gazzetta dello Sport'' del 10 luglio 2006)
*{{NDR|Commentando i fatti d'Ungheria in un viaggio a Budapest il 10 ottobre 2006}} [Si può continuare a dirsi comunisti] per tigna, mi verrebbe da dire. Ma finché ci sono oppressi e oppressori c'è l'idea che gli oppressi ce la possano fare. Non fa decadere l'idea comunista la tragedia del suo rovesciarsi in regime. (citato in [http://qn.quotidiano.net/art/2006/10/10/5439943 ''Bertinotti a Budapest: La democrazia non può essere imposta''], ''Quotidiano.net'', 10 ottobre 2006)
*{{NDR|Alla domanda «Ma lei cosa pensa di [[Marco Travaglio]]?»}} Non nominatemelo. Perché a sentire il suo nome mi viene l'orticaria. (citato in ''Bertinotti: no ai moralisti. Fanno male alla sinistra'')▼
*{{NDR|Su Marco Travaglio}} Come persona è distante da me, dal mio modo di ragionare. Insomma, non condivido il suo metodo di polemizzare con le persone. Forse perché non amo, in genere, quando ci si muove in un contesto di giustizialismo. In questo modo ci si mette su un percorso molto lontano dalla mia cultura garantista. (citato in ''Bertinotti: no ai moralisti. Fanno male alla sinistra'')▼
*Ogni volta che qualcuno si autoinveste del ruolo di censore, di moralizzatore, rischia di fare più danni di chi poi si vuole condannare. (citato in Angela Frenda, ''Bertinotti: no ai moralisti. Fanno male alla sinistra'', ''Corriere della sera'', 5 ottobre 2005)▼
*Attraverso i suoi lavori [[Ingmar Bergman|Bergman]] ci lascia la testimonianza di una capacità straordinaria di indagare a fondo e senza condiscendenze sui grandi interrogativi etici legati alla condizione umana; sulla complessità e spesso sull'asprezza delle relazioni interpersonali; sulla forza della dimensione del sogno e della memoria come strumento di conoscenza e di interpretazione della realtà. Il suo rigore formale e la sua passione hanno contribuito a costruire l'identità stessa dell'espressione cinematografica e a declinarne i tratti più alti e peculiari. (Roma 30 luglio 2007 (''Adnkronos''), dal messaggio inviato alla famiglia Bergman per la scomparsa del regista)
*Ho detto che [[Silvio Berlusconi]] è un animale politico, e che sulle riforme è un interlocutore indispensabile. E non cambio idea. (citato in Francesco Verderami, ''Bertinotti: per le riforme Silvio resta indispensabile'', ''Corriere della sera'', 13 dicembre 2007, pp. 10-11)
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* {{NDR|Si discute di aborto e di moratoria.}} "In nome della vita astratta, non si rispetta quella concreta". [...] "C'è differenza tra un bambino in potenza e un bambino reale". [...] "Ci si scandalizza del fondamentalismo islamico e non per questo altro fondamentalismo". [...] "Quando nasce la vita? Nessuno lo sa. Neanche la Chiesa ha avuto le idee chiare". (dalla trasmissione televisiva ''Le invasioni barbariche'', La7, 15 febbraio 2008)
*{{NDR|Su [[Massimo Calearo]]}} È un falco, E si è visto nella vicenda del rinnovo contrattuale dei metalmeccanici, in cui la Federmeccanica ha puntato fino all'ultimo a non fare il contratto, e quando si è fatto ha detto che era l'ultimo di quella stagione. (citato in [http://www.corriere.it/politica/08_marzo_03/bertinotti_calearo_9878d5b0-e90a-11dc-9255-0003ba99c667.shtml ''Bertinotti: Calearo falco di Confindustria"''], ''Corriere.it'', 3 marzo 2008)
{{Intestazione|Angela Frenda, ''[http://archiviostorico.corriere.it/2005/ottobre/05/Bertinotti_moralisti_Fanno_male_alla_co_9_051005089.shtml Bertinotti: no ai moralisti. Fanno male alla sinistra]'', ''Corriere della Sera'', 5 ottobre 2005}}
▲*{{NDR|Alla domanda «Ma lei cosa pensa di [[Marco Travaglio]]?»}} Non nominatemelo. Perché a sentire il suo nome mi viene l'orticaria.
▲*{{NDR|Su Marco Travaglio}} Come persona è distante da me, dal mio modo di ragionare. Insomma, non condivido il suo metodo di polemizzare con le persone. Forse perché non amo, in genere, quando ci si muove in un contesto di giustizialismo. In questo modo ci si mette su un percorso molto lontano dalla mia cultura garantista.
▲*Ogni volta che qualcuno si autoinveste del ruolo di censore, di moralizzatore, rischia di fare più danni di chi poi si vuole condannare.
===Citazioni tratte da interviste===
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