Margherita di Valois: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Micione (discussione | contributi)
m voce correlata
Riga 5:
==''Mémoires''==
===L'eccidio di san Bartolomeo===
*Per quanto mi riguarda, nessuno mi metteva a parte di ciò che stava avvenendo. Vedevo che tutti erano indaffarati, e che gli ugonotti, disperati per la ferita inferta all'ammiraglio, parlottavano fra loro a voce bassa. Ero sospetta agli ugonotti in quanto cattolica, e ai cattolici perché avevo sposato il re di Navarra. Fui tenuta all'oscuro di tutto, finché la sera [del fallito attentato a Coligny], mentre mi trovavo al ''coucher'' della regina mia madre, ed ero seduta su una cassapanca accanto a mia sorella la duchessa di Lorena, che aveva un'aria assai triste, la regina mia madre mi disse di andare a dormire. Mentre facevo la riverenza, mia sorella mi trattenne prendendomi per un braccio, e mettendosi a piangere forte mi disse: "Mio Dio, sorella mia non andate". La cosa mi riempì di spavento. La regina mia madre se ne accorse, chiamò a sé mia sorella, la rimproverò aspramente e le proibì di parlarmi. Mia sorella le disse che non c'era motivo di mandarmi allo sbaraglio e che se si fossero accorti di qualcosa si sarebbero certo vendicati su di me. La regina mia madre rispose che, a Dio piacendo, non mi sarebbe successo niente di male ma che, comunque andassero le cose, bisognava che io mi ritirassi nei miei appartamenti per non destare sospetti che potevano pregiudicare il successo dell'impresa. Mi ordinò di nuovo, con molta rudezza, di andare a dormire. Mia sorella in lacrime, mi augurò la buonanotte senza osare dirmi altro, e io me ne andai, colma di ansia e di sgomento, senza riuscire a immaginare che cosa dovessi temere.<ref name=cas>Citato in André Castelot, ''Regina Margot'', 2000, Fabbri Editore, Milano, tradotto da Fausta Cataldi Villari.</ref>
 
*{{NDR|Margherita entrando nella camera matrimoniale, dove l'attendeva il marito, rimase sorpresa}} Trovai il suo letto circondato da trenta o quaranta ugonotti che non conoscevo perché ero sposata solo da pochi giorni. Per tutta la notte parlarono dell'incidente accorso all'ammiraglio e decisero che all'alba sarebbero corsi dal sovrano a pretendere giustizia contro il Signore di Guisa e che, se non l'avessero ottenuta, si sarebbero fatti giustizia con le proprie mani. [...]<br>{{NDR| Sempre sconvolta, Margherita si infilò nel letto dello sposo, ma non riuscì a prendere sonno.}} Avevo sempre nel cuore le lacrime di mia sorella e non potevo dormire per l'apprensione in cui mi aveva gettata senza che ne conoscessi il motivo. E così trascorsi la notte senza chiudere occhio. [...]<br>{{NDR| Dopo il sorgere del sole}} In attesa che il re Carlo si desti, mio marito all'improvviso decide di andare a chiedergli giustizia. Esce dalla stanza e con lui i gentiluomini del suo seguito. Io, vedendo che era ormai giorno, e ritenendo che il pericolo cui si riferiva mia sorella fosse passato, vinta dal sonno dissi alla nutrice: "Chiudi la porta, in modo che io possa dormire tranquillamente".<ref name=cas/>