Bernardo di Chiaravalle: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Qual è dunque il fine ed i vantaggi di quella cavalleria secolare che io non chiamo "milizia" ma "malizia" dal momento che l'uccisore pecca mortalmente e chi muore perisce per l'eternità? (''II.3'')
*I Cavalieri di Cristo, al contrario, combattono sicuri la guerra del loro Signore, non temendo in alcun modo né peccato per l'uccisione dei nemici né pericolo se cadono in combattimento. La morte per Cristo, infatti, sia che venga subita sia che venga data, non ha nulla di peccaminoso ed è degna di altissima gloria. Infatti nel primo caso si guadagna [vittoria] per Cristo, nel secondo si guadagna il Cristo stesso. Egli accetta certamente di buon grado la morte del nemico come castigo, ma ancor più volentieri offre se stesso al combattente come conforto. Affermo dunque che il Cavaliere di Cristo con sicurezza dà la morte ma con sicurezza ancora maggiore cade. Morendo vince per se stesso, dando la morte vince per Cristo. Non è infatti senza ragione che porta la spada: è ministro di Dio per la punizione dei malvagi e la lode dei giusti. (Rm, 13,4; I Pt, 2, 14). Quando uccide un malfattore giustamente non viene considerato un omicida, ma, oserei dire, un «malicida» e vendicatore da parte di Cristo nei confronti di coloro che operano il male, difensore del popolo cristiano. (''III.4'')
*Quando tutti gli infedeli saranno stati scacciati riprenderà possesso della sua casa e della sua eredità quello stesso che a proposito di essa gridò con collera nel Vangelo: Ecco, la nostra dimora sarà lasciata deserta (Mt, 23, 38). (''III.6'')
*Peccando l'uomo perse la vita e trovò la morte: Dio stesso l'aveva infatti predetto – e rispondeva a giustizia – che se l'uomo avesse peccato sarebbe morto. Cosa avrebbe potuto ricevere di più giusto se non la pena del taglione? Dio infatti è la vita dell'anima, e questa è la vita del corpo. Avendo l'uomo peccato col libero arbitrio, di sua propria volontà ha rinunciato alla vita: che perda dunque, di conseguenza, la possibilità di dare a sua volta la vita, contro la sua propria volontà. (''XI.19'')
*Ma se la legge dello spirito di vita in Gesù Cristo ci ha liberato dalla legge del peccato e della morte (Rm, 8, 2), perché dunque continuiamo a morire e non siamo stati immediatamente rivestiti d'immortalità? Perché si compia la verità di Dio. (''XI.28'')
 
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