Giustino Fortunato: differenze tra le versioni

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*Che la borghesia, nel cui nome usa oggi comprendere più particolarmente le classi sino a ieri dette dirigenti, debba – per la prima – rispondere di così triste condizione, non è dubbio. Fin dall'inizio della nostra unificazione essa mancò di ogni percezione dell'effettivo essere nostro, e da allora la sua tragedia fu un continuo sognar lontano per non voler vedere la verità vicino. (da ''Scritti politici'', De Donato, 1981, p. 359)
 
*{{NDR|su [[Luigi Sturzo]]}} Come ha fatto un giovane prete borghese di Sicilia, venuto su da un seminario, a riuscire così padrone, anche dal lato tecnico, della realtà politica del nostro Paese, l'Italia, considerata pur di fronte a tutto il movimento della civiltà occidentale d'Europa? (lettera di Giustino Fortunato a Luigi Sturzo,; citato in Luigi Sturzo, ''Scritti Inediti, vol.II'', Cinque Lune, Roma, 1975, p. 65)
 
*{{NDR|su [[Francesco Saverio Nitti]]}} Conobbi giovinetto il Nitti, venuto in Napoli – di antica famiglia borghese dei miei paesi, poverissima, – insieme col padre, la madre e le tre sorelle, che egli sostentò, letteralmente, per più anni, del più duro umile suo lavoro di tavolino; e lo amai, perché veramente eroico e d'ingegno e desideroso d'apprendere. Fu autodidatta, nel più stretto ed anche nel più eccessivo significato della parola. (citato in Francesco Barbagallo, ''Francesco Saverio Nitti'', UTET, Torino, 1984, p. 12)