Gianni Clerici: differenze tra le versioni

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* {{NDR|Su [[Andy Murray]]}} Nato, per cominciare, in una [[Scozia]] vivamente regionalista, capace lui stesso di rivendicarne la diversità, è stato spesso considerato nei giorni neri "Scozzese", in quelli felici "Inglese". Figlio di mamma ciecamente determinata alla sua affermazione (insomma, un mammo), ha trascorso gli anni formativi in [[Spagna]], uscendone con uno stile certo più simile ad un arrotino che ad un giardiniere. Nato con un manina benedetta, non manca certo di lucidità tattica, di qualità che lo portarono, lo scorso anno, ad una finale dello [[US Open]] in cui l' accumulo di stanchezza non gli consentì di competere con Federer.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/07/02/wimbledon-pazzi-per-murray-inglesi-ai-piedi.html "Wimbledon, pazzi per Murray, inglesi ai piedi di uno scozzese"]'', ''la Repubblica'', 2 luglio 2009.</ref>
* Nel 1977, [[Guillermo Vilas|Vilas]] vinse quarantasette partite, prima di cadere alla quarantottesima in modo curioso. Un genietto austriaco, Werner Fisher, aveva inventato un curioso modo di incordare le racchette, e un filologo yankee le aveva soprannominate "Racchette Spaghetti". La rotazione assestata alla palla era tale che, indignato, Vilas si ritirò per lasciare la finale di Aix en Provence a quel birbo di [[Ilie Năstase|Nastase]], armato della Spaghetti. La racchetta fu poi dichiarata illegale, ma la lunga striscia di Vilas era ormai interrotta.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/03/25/la-bella-sfida-di-federer-inseguendo-il.html La bella sfida di Federer inseguendo il grande Vilas]'', ''la Repubblica'', 25 marzo 2005.</ref>
* Non è possibile parlare di Nastase senza parlare di [[Ion Ţiriac|Tiriac]], come di Patroclo senza Achille.<ref name=nasty>Citato in Alessandro Mastroluca, ''[http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/07/18/745939-migliori_anni_nasty_ribelle.shtml I migliori anni di Nasty il ribelle]'', ''Ubitennis.com'', 18 luglio 2012.</ref>
* Non era, il suo modo di colpire, un colpo di pennello di quelli che fanno godere l'autore. [[Ivan Lendl|Ivan]] era un regolarista, e un picchiatore. Proprio per lui, mi venne da adattare il termine "regolarista", che avevo coniato per [[Bjorn Borg|Borg]], in "regolarista d' attacco". Se, da piccolo, ai tempi in cui era stato mondiale junior, Ivan si era limitato a rimandare, attendendo la palla buona per avventarsi con il diritto, via via andava migliorando la battuta, dall'alto di un metro e 86 ragguardevole per gli anni Ottanta. E, pian piano, abbandonava un rovescino tagliato e velenoso per una terribile sberla liftata, che non sarebbe servita soltanto a passare, ma anche ad attaccare. Dominato all'inizio dal ritmo superiore di [[Jimmy Connors]], dalle volée e dai tocchi di [[John McEnroe]], Ivan riuscì a riguadagnare un buon metro di campo ai due geni, per rendergli la vita difficile e spesso impossibile. Contro di lui, vincere di regolarità, o in palleggi aperti, era quasi impossibile. Rallentargli il gioco era impresa suicida. E bisognava allora attaccarlo. Un bel problema, perché Ivan passava quasi altrettanto bene di rovescio che di diritto.<ref name=lendl/>
* {{NDR|Su [[Roger Federer]]}} Per quanto mi riguarda, lo ritengo di gran lunga il più dotato della sua generazione, l'unico capace di giocare a tutto campo, come accadeva prima delle invenzioni delle padelle supersoniche, quelle che hanno consentito ad un gioco di divenire uno sport.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/07/05/wimbledon-abbraccia-federer-vince-il-profeta-del.092wimbledon.html Wimbledon abbraccia Federer vince il profeta del bel tennis]'', ''la Repubblica'', 5 luglio 2004.</ref>
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* «Se Cochet – è stato scritto – fu l' inventore di se stesso, e Borotra il regista di se stesso, Lacoste fu il suo stesso allenatore». Un allenatore raffinatissimo, severo sino alla crudeltà, addirittura maniaco.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/08/10/lacoste-il-coccodrillo-dandy-che-invento-il.html Lacoste, il coccodrillo dandy che inventò il tennis totale]'', ''la Repubblica'', 10 agosto 2008.</ref>
* Se fossi un po più gay di quello che sono, mi farebbe piacere essere accarezzato dalla volée di McEnroe.<ref name=ubitennis>Da ''[http://it.justin.tv/ubaldoscanagatta/b/307836794 "Diretta Ubitennis"]'', 7 febbraio 2012, minuto 54:22.</ref>
* Se Tiriac usa la sua racchetta come la clava di un cavernicolo, Nastase pare Aramis.<ref name=nasty/>
* {{NDR|Su [[Mats Wilander]]}} Secondo soltanto al suo connazionale [[Bjorn Borg|Borg]] per doti podistiche, imbattibile oltre le quattro ore di gioco, ebbe l'intelligenza di alternare ad un nativo rovescio bimane un gesto ad una sola mano. Mancato il poker nel 1988 per inadeguatezza all'erba, parve appagato da quella grande stagione, e si lasciò sedurre da divagazioni oppiacee.<ref name=agassi/>
* [[Michael Stich|Stich]] è un giocatore polivalente: sulla terra è un terraiolo, sull'erba è un erbivoro e sul cemento è un cementaro.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, [http://books.google.it/books?id=bWPm4d23hDUC&pg=PA92 p. 92], ISBN 88-8598-826-2.</ref>
* {{NDR|Su [[Stefan Edberg]]}} Stupendo volleatore, rovescio angelico, perenne eleganza e correttezza, si implicò in una fiera rivalità con [[Boris Becker]] in tre deliziose finali, vincendone due. Ultimo rappresentante, insieme con l'avversario, di una specie di tennista ormai scomparsa, il serve and volleyer.<ref name=agassi/>
* Tiriac, atleta di forza e resistenza belluine, campione di tennis si improvvisa.<ref name=nasty/>
* [[Torneo di Wimbledon|Wimbledon]] è qualcosa di più di un torneo, è una religione. La gente va lì, fa la fila ai cancelli da due notti prima, ma non solo per andare a vedere Nadal piuttosto che Federer. Wimbledon è il Vaticano del [[tennis]]. È come per un cattolico andare in pellegrinaggio a San Pietro.<ref>Citato in ''[http://www.liberolibro.it/lirresistibile-fascino-di-wimbledon/ L'irresistibile fascino di Wimbledon]'', ''Libero Libro'', 21 giugno 2011.</ref>