Jim Morrison: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 72:
*Quanto a musica popolare l'[[America]] è un paese incredibilmente dotato, incredibilmente ricco. Pensa alla gente venuta alla luce negli ultimi dieci o vent’anni. Col passar del tempo sarà interessante lanciare uno sguardo all'indietro sul blues e sul rock. Dal punto di vista storico sarà visto come il periodo trobadorico in Francia. Sono certo che apparirà estremamente romantico. (''pag. 25'')
*Oggi il pubblico è diventato passivo. Gli spettatori dovrebbero avere un ruolo attivo nella creazione dell'evento. Ci si può riuscire persino al cinema. Per esempio, puoi decidere di chiudere gli occhi ogni volta che ti va oppure puoi alzarti e abbandonare la sala per cinque minuti. Così facendo il film diventa completamente diverso da quello che vede chi rimane seduto dall’inizio alla fine della proiezione, ligio al proprio dovere. (''pag. 40'')
*Ogni volta che ascolto ''The End'' significa qualcosa di diverso per me. Non so cosa cercavo di dire quando l'ho scritta. Era nata come una semplice canzone d'addio; addio forse solo ad una ragazza... ma io lo vedrei piuttosto come un addio all'infanzia. Non saprei specificarlo. Le immagini di quella canzone sono sufficientemente complesse e universali da potergli attribuire qualsiasi significato tu voglia. (''pag. 26'')
*La mentalità del giornalista assomiglia alla psicologia del guardone. Mi sembra che i giornalisti non parlino mai di sé come fanno gli altri. Assorbono come spugne e non mettono mai seriamente in discussione la propria psiche. (''pag. 26'')
*Non c'è niente di più divertente che suonare per un pubblico. C'è una fantastica tensione. Si è liberi, e al tempo stesso si ha l'obbligo di suonare bene. Amo questa sensazione, allo stesso modo in cui un atleta ama correre, tenersi in forma. Diversi dei migliori ''trip'' musicali che abbiamo avuto sono avvenuti nei locali. Nei concerti live non puoi permetterti di fare stronzate. Se non va, se ne accorgono tutti. (''pag. 27'')
*Una folla, intesa come unità, non ha un cervello. Ma individualmente tutti ce l’hanno. Nella testa di certe sedicenni c'è più filosofia di quanta se ne possa immaginare. Alcune lettere di fan che leggo sulle riviste sono desolate, profonde, sincere. Mi colpiscono davvero tanto. Sono assolutamente aperte. (''pag. 27'')
*Il nostro lavoro, le nostre esibizioni, sono uno sforzo di metamorfosi. È come un rituale di purificazione in senso alchemico. Prima ci deve essere un periodo di disordine, di caos, il ritorno a una landa di disastro primordiale. In tal modo si purificano gli elementi e si trova un nuovo seme di vita che trasforma l'intera esistenza, l’intera materia, l’intera personalità, finché alla fine, se tutto va bene, si riemerge per ricomporre ogni dualismo e opposizione. Allora non si parlerà più di Male e di Bene ma di qualcosa di uniforme e puro. La nostra musica e la nostra personalità, così come appaiono nelle performance, sono ancora in uno stato di caos e di disordine, forse con un incipiente elemento di purezza pronto a svilupparsi. (''pag. 25'')
*Mi piace qualunque ragazza mi rivolga la parola. (''pag. 27'')
*I dischi hanno sostituito i libri. I libri e i film. Sono meglio dei film, perché un film lo vedi una o due volte e forse lo rivedi solo dopo un po’ di tempo in televisione. Ma un album raggiunge più persone di qualsiasi forma d’arte. Colpisce chiunque nel profondo. (''pag. 25'')
*Bere è un modo di rendere sopportabile la vita in una situazione di sovraffollamento, ed è anche una conseguenza della noia. La gente beve perché si annoia. Amo bere. A volte stimola la conversazione, le persone si sciolgono. È un po' come il gioco d'azzardo: esci di casa per passare la serata a bere e non sai dove ti troverai il giorno dopo. Potrebbe andarti bene o finire in un disastro. È come un lancio di dadi. (''pag. 41'')
*Sono sempre stato attirato dalle idee di [[ribellione]] contro l'autorità. Quando ti riconcili con l'autorità, diventi tu stesso un'autorità. (''pag. 41'')
*Mi piace tutto ciò che riguarda la trasgressione o il rovesciamento dell'ordine costituito. M'interessa qualunque cosa abbia a che fare con la rivolta, il disordine, il caos, in particolare le attività apparentemente prive di significato. Mi sembra sia questa la strada per la Libertà. (''pag. 42'')
*La libertà esteriore – la rivolta fisica – è un modo per conquistare la libertà interiore. Piuttosto che partire dall'interno, comincio dall'esterno. Raggiungo la dimensione mentale e spirituale partendo da quella fisica e corporea. (''pag. 42'')
*La musica libera la mia immaginazione. Quando canto le mie canzoni in pubblico compio un atto drammatico, ma non è come recitare in teatro. È un gesto sociale, e anche un'attività sincera.
*Quando suoniamo stiamo partecipando alla creazione di un mondo e celebriamo questa creazione con il pubblico. Diventa una scultura di corpi in movimento. Questa è la parte politica, ma il nostro potere è sessuale. Nei nostri concerti facciamo della politica sessuale. Il sesso parte da me, poi si propaga ai musicisti che sono in scena, sotto incantesimo. La musica che facciamo è diretta al pubblico e interagisce con esso. Gli spettatori tornano a casa e interagiscono con il resto della realtà, così io interagisco con l’intera realtà e tutta questa storia di sesso finisce per essere una sola, immensa palla di fuoco.