Soffocare (romanzo): differenze tra le versioni

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*La gente è pronta a fare i salti mortali se solo la fate sentire onnipotente.
*L'amore è una stronzata. Le emozioni sono una stronzata. Io ho un cuore di pietra. Sono uno stronzo. Sono un pezzo di merda egoista, e ne vado fiero.
*Finché non trovi qualcosa per cui [[lotta|lottare]] ti accontenti di qualcosa contro cui lottare.
*L'ennesima cosa incompleta in una vita fatta di incompletezze.
*Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sessodipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi. <br/>A lasciare che sia il passato a decidere per il nostro futuro. <br/>Oppure possiamo scegliere da noi. <br/>E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito.
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*È questo il problema dei musei storici viventi. Tralasciano sempre le parti migliori. Come il tifo. E l'oppio. E le lettere scarlatte. Le messe al bando. I roghi di streghe.
*Ed è buffo come, quando qualcuno ti salva, la prima cosa che ti viene voglia di fare è salvare qualcuno a tua volta. Salvare gli altri. Tutti quanti.
*Poi accende la [[televisione]] e si mette a guardare una soap opera, avete presente, no? Gente vera che interpreta gente finta e con problemi inventati, a uso e consumo di gente vera che la guarda per dimenticare problemi veri.
*Se uno ti salva la vita poi ti ama per sempre. È come quella antica usanza cinese per cui se qualcuno ti salva la vita sarà responsabile di te per sempre. Come se da quel momento in poi tu fossi suo figlio.
*È patetico come non siamo capaci di convivere con ciò che non comprendiamo. Come ci limitiamo a negare l'esistenza di ciò che non sappiamo spiegare.
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*Chissà, forse per arrivare ai miracoli veri bisogna fare un po' di gavetta.
*Supponiamo che per fare il figlio di Dio [[Gesù Cristo]] si sia dovuto allenare. E se invece Gesù avesse passato la giovinezza a commettere errori? Prima di azzeccare il suo primo miracolo? Com'è che nessun libro dice che i primi tentativi di Gesù sono andati a vuoto? O che non è riuscito a imbroccare un miracolo decente prima dei trent'anni? Se Gesù all'inizio si fosse limitato alle piccole gentilezze di tutti i giorni, come aiutare le vecchiette ad attraversare la strada o dire alla gente che ha lasciato accese le luci della macchina? Vabbe', questo magari no, ma avete capito cosa intendo. Se Gesù ci avesse messo anni per mettere a punto la faccenda dei pani e dei pesci? Insomma, quello che ha fatto con Lazzaro avrà pur richiesto un minimo di preparazione, no? Magari, magari nemmeno Gesù aveva fiducia in se stesso all'inizio. Forse quello dei miracoli è una specie di talento, e bisogna cominciare con cose piccole. Non sto dicendo che Gesù faceva i giochetti con le carte, ma non fare del male alle persone sarebbe già un buon inizio.
*E dico: "Tu perché lo fai?" E lei dice: "Cosa?" Tutto questo. E Tracy sorride. La gente che lascia le porte aperte non ne può più di parlare del tempo. Non ne può più della sicurezza. È gente che ha ristrutturato troppe case. Gente abbronzata che ha dato un taglio alle sigarette, allo zucchero bianco, al sale, ai grassi e alla carne rossa. Gente che ha visto i propri genitori lavorare e studiare per una vita, e alla fine perdere tutto. Spendere tutto per sopravvivere con un sondino nasogastrico dimenticarsi persino come si fa a masticare e deglutire. "Mio padre faceva il medico" dice Tracy. "Adesso non ricorda nemmeno più come si chiama." Questi uomini e queste donne che lasciano le porte dei bagni aperte sanno che una casa più grande non è la soluzione. Che un compagno più attraente, più soldi e una pelle più liscia non sono la soluzione. <br/>"Ogni cosa in più che [[possesso|possiedi]]" dice "è solo l'ennesima cosa che un giorno perderai." <br/>La soluzione è che non c'è soluzione.
*Perché la propria fine bisogna progettarsela. Perché una volta oltrepassato un limite, è impossibile fermarsi. E non c'è via di fuga, per chi vive in fuga. Distraendosi. Evitando lo scontro. Aspettando che passi. Masturbandosi. Negando.
*Per tutta la vita mia madre mi ha trattato più da ostaggio che da figlio. Da cavia per i suoi esperimenti sociologici e politici. Un topolino da laboratorio. Ora lei è mia, e non se la caverà morendo, oppure guarendo. Io voglio soltanto qualcuno da salvare. Voglio una persona che abbia bisogno di me. Che senza di me non possa vivere. Voglio essere un eroe, ma non una volta sola. Voglio essere il salvatore di qualcuno, anche se questo significa mantenerlo invalido.